Al tropico si ride senza tuoni

                  Potenziale enorme ma risultato non all'altezza

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Un potenziale comico indecifrabile che inizia con un cast d’eccellenza e prosegue per location ed effetti visivi strepitosi, il tuttodal costo ragguardevole per una commedia di quasi 100 milioni di dollari. Un capolavoro direte voi. E invece no, perché Tropic Thunder scivola troppo spesso nella giungla vietnamita, inciampa nella fitta vegetazione e la regia imperiosa opprime a dismisura una storia dalle intenzioni di satira feroce ma dall’efficacia spuntata.

Ben Stiller è il capobanda del FratPack e si vede, impersonando il tenente Quadrifoglio vuole vendicare il lato comico e irriverente mai mostrato nei film di guerra, dalle cui drammatiche situazioni scaturisce una comicità involontaria, si passa così dall’insensatezza al riso isterico incontrollato. Ma le scene più taglienti e quindi più divertenti vengono da una demenzialità poco ricercata o dall’entrata in scena dell’inedito Tom Cruise dalla verve comica inaspettata: fa ridere e si accaparra la battuta migliore e più dissacrante del film. Agli altri, più rigidi nei meccanismi sceneggiativi, non resta che esaltarsi nei magnifici fake trailer iniziali (Satan’s Alley su tutti), sintesi clorofilliana del divertimento che possono sollecitare anche solo poche immagini. Strepitoso Robert Downey Jr. versione afro (sebbene nel film sia Kirk Lazarus, icona biondissima e dal ceruleo occhio azzurro) che il doppiaggio purtroppo non rende nemmeno al 1%, riuscito Jack Black anima trash e drogata della brigata hollywoodiana, il quale però si contorce in una realtà forse troppo sofisticata e infine in forma anche il regista. Ossia quel Ben Stiller-Tugg Speedman, attore eclettico e trasformista che in fa della comicità metalinguistica il passepartout per coinvolgere il pubblico nel falso psicodramma e quindi regalargli una risata, contornato da un paio di personaggi collante della storia come il rapper dedito al cinema Alpa Chino. Tre stelle vanagloriose e capricciose dello star system americano costrette a convivere dentro lo stesso film: un war movie ad alto budget ambientato nel sud-est asiatico, dove finzione e realtà (esagerata quanto comica) convergeranno l’un nell’altra, tra richiami di celluloide (prese per i fondelli di Platoon, Apocalypse Now ecc.) e parodie di produttori/squali e manager cinematografici. In sintesi quando la fama inebria e il soldo pone l’uomo lontani dai problemi concreti. Si ride in Tropic Thunder e ci sono tutti i presupposti per un neo filone di genere, ma allo stesso tempo risulta non completo, mancando di esprimere il massimo della sua potenzialità espressa ai blocchi di partenza. Fotografia imponentissima e  sceneggiatura lineare dalla forte carica satirica, in cui i personaggi si muovono come marionette dall’individualità egocentrica e dannatamente umana, specialmente le figure di contorno, i cui duetti verbali sono l’apice spassoso dell’intero film. Se personaggi come “Simple Jack” commuovono un pubblico poco avvezzo al cinema, allora la retorica della semplicità diviene un boomerang per la riuscita della pellicola. Che in ogni caso è zeppa di idee intelligenti e verve artistica, inoltre è andata discretamente bene al box office e quello che alla fine conta è che tante persone lo abbiano visto e compreso pur nelle suoi numerosi difetti. Se poi l’istrione Stiller si fosse limitato nel film ad esprimere il proprio talento d’attore, lasciando la regia al Tom Shadyac di turno forse il risultato sarebbe stato migliore, magari all’altezza di un Tempi Moderni in questi tempi moderni.

Titolo Originale: TROPIC THUNDER
RegiaBen Stiller
InterpretiBen Stiller, Robert Downey Jr., Jack Black, Bill Hader, Nick Nolte, Jay Baruchel, Matthew McConaughey, Tom Cruise, Tobey Maguire, Justin Theroux, David Pressman, Brandon Jackson, Steve Coogan, Danny McBride
Durata: h 1.47
Nazionalità:  USA, Germania 2008
Genere: azione

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