Salvo il fondo unico per lo spettacolo

SOSPESA LA PROTESTA, RIPORTATI IN CASSA I 428 MILIONI DI SPICCI

Yes, they can! Ok è abusato come slogan, ma oggi non ve n’era di migliore. La protesta è finita, i manifestanti hanno vinto. Dopo un lungo contendersi tra addetti ai lavori e istituzioni di governo, la serrata annunciata da 44 teatri romani e da circa 400 schermi è servita ancor prima di entrare in azione. La solida unione dell’intero settore spettacolo regionale ha permesso difatti il ripristino del FUS 2011, inducendo in questo modo l’Anec-Agis del Lazio a sospendere lo sciopero del 25 marzo.

Stanziata a sostegno “no-profit” della Cultura, l’intera cifra di 428 milioni è stata “rimessa al suo posto”, ovvero nel settore dello spettacolo che, come aggiunge Massimo Monaci – delegato della Consulta dei Teatri Agis Lazio – “ha bisogno di molto di più per non ritrovarci tra un anno nella stessa situazione: una legge di sistema, approvazione delle essenziali riforme del settore, riconoscimento delle imprese di spettacolo come PMI.

Certo è che la situazione di armistizio temporaneo dovrà divenire accordo permanente, l’unico modo insomma per non dover tornare ancora sul campo di battaglia e far capire, a certi testoni incravattati, che ogni scelta delicata va discussa e approvata, PRIMA, della sua effettiva attuazione.

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