Limitless: recensione film

SUPERMAN A PORTATA DI PILLOLA: PIACE FINO AD UN CERTO PUNTO

Da sempre l’essere umano è spinto da un desiderio primordiale di superare i suoi limiti. Limiti che possono presentarsi sotto forma di ansia e paure per esempio. Ma per i quali un buon psicanalista può da solo risolvere ogni tipo di problematica. Nel nuovo film di Bradley Cooper arriva però una pillola (remember matrix?) prodotta da una misteriosa casa farmaceutica, in grado di trasformarci nel superman del nuovo millennio.

Se il nostro cervello è la macchina più complessa che si possa conoscere, basta la giusta dose di benzina potenziata per farla rendere al massimo. Così il protagonista Eddie Morra dopo aver ingerito la misteriosa pasticca NZT, inizia, come in uno stato di tranche a utilizzare a pieno regime tutte le potenzialità della sua mente. Circondato da un fascio luminoso che gli permette di vedere finalmente con chiarezza la realtà che lo circonda Eddie inizia a ricordare tutto ciò che abbia letto o visto nel corso della sua vita, ad imparare nuove lingue in un giorno, a risolvere equazioni complicatissime. Concluso il romanzo a cui lavorava faticosamente da tempo, per Morra non ci sono più limiti alle aspirazioni.

In breve diventa un miracolato di Wall Street in grado di racimolare milioni in pochi giorni. Ma non è tutto ora quel che luccica in superficie e la brama di ricchezza e potere sembra indirizzarlo in una spirale autodistruttiva. Il farmaco presenta infatti gli effetti collaterali di una tipica droga e Eddie non è l’unico disposto a tutto pur di accaparrarsi l’ultima dose rimasta in circolazione.

Chiamato a gestire una delle fusioni aziendali più importanti della storia da un misterioso magnate della finanza, un quantomai fuori luogo Robert De Niro, dovrà nel frattempo sopravvivere alla caccia senza tregua di misteriosi uomini in cerca dello NZT.

Chi la spunterà alla fine? Descrizione quantomai lucidità delle bramosie di successo e potere che animano lo spirito umano, il film diretto da Neil Burger, riesce a tenere incollati alla poltrona per i primi 30 minuti, salvo poi perdere di colpi con l’andare della storia. Resta quindi un pò di amaro in bocca per non essere riusciti a sfruttare a pieno una potenziale idea vincente.

Ancora molta gavetta attenderà il palestrato Cooper che sul progetto aveva puntato anche nelle vesti di produttore. Gli incassi in America gli hanno dato ragione, vedremo ora come reagirà il più quotato ed esigente pubblico italiano.

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Onnivoro cinematografico e televisivo, imdb come vangelo e la regia come alta aspirazione.
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