Venezia 2011: madonna presenta il suo w.e. alla stampa

IO NON CEDO LO SCETTRO DI REGINA DEL POP

È arrivata puntualissima alle 13.30 avvolta in un semplice abito nero nella sala delle conferenze stampa del Casinò, per presentare il suo secondo lavoro da regista. Madonna, la regina del pop, accompagnata dal cast di “W.E.” ha risposto alle domande incalzanti dei giornalisti italiani e stranieri – lamentando anche una certa “insofferenza” per chi le poneva più di una domanda contemporaneamente.

Che cosa le interessava della storia di Wallis Simposon e Edoardo VIII?

MADONNA: Volevo capire il motivo per cui Edoardo VIII voleva rinunciare al potere per amore. Questo è il motivo principale per cui ho voluto raccontare questa storia.

È disposta a rinunciare al trono di regina del pop per amore?

MADONNA: (secca) non rinuncio al trono di regina per amore di una donna o di un uomo, anche perché posso avere tutti e tre.

Sulla produzione del film

MADONNA: Ci sono voluti tre anni per scrivere la sceneggiatura del film. Fare un film sembra facile ma in realtà non è. Quando si fa un film bisogna avere grande forza a livello mentale. Bisogna risolvere ogni problema che capita sul set. Bisogna essere come il capitano di una nave. È una sfida. Ci vuole una base spirituale molto importante.

Gli attori hanno poi voluto ricordare a turno che la spiritualità di Madonna li ha aiutati molto sul set e si sono ritrovati tutti subito in grande concordia. Ricorda l’attore James D’Arcy che “la spiritualità di Madonna si manifestava durante le riprese anche con la sola possibilità di poter ridere di cuore insieme a lei”.

Ha alle spalle due matrimoni con persone del mondo del cinema (Sean Penn e Guy Ritchie), come l’hanno influenzata?

MADONNA: Wow! Quando fate le domande, fate sul serio qui! Ho voluto fare cinema da sempre. Ho sempre voluto fare un film fin da bambina, perché mi vedo come una che racconta storie. Ho fatto un grande passo perché sono passata da scrivere canzoni a fare un film, ma sono entrambi due modi diversi per raccontare delle storie. Comunque per quanto riguarda l’altra domanda sono sempre stata attratta dalle persone creative e per questo ho sposato due persone di talento che mi hanno appoggiato nella mia scelta di fare un film.

Si identifica con Wallis Simpson?

MADONNA: Mi identifico con Wallis Simpson nel senso che quando si diventa un’icona, sei un semplice suono a cui vengono dati alcuni attributi e si è ridotte come persone. Wallis non è stata capita e non è stata nemmeno capita la scelta del re. Il ruolo di lei si riduce perché non è compresa la scelta del re. Io invece l’ho voluta raccontare come un essere umano, come ho fatto con tutti gli altri personaggi del film.

Come ha vissuto il successo del film “Il discorso del re”, che racconta degli stessi personaggi?

MADONNA: Prima di vedere il film mi sono innervosita perché mi sono detta: “Come può interessa al pubblico la mia storia dato che l’hanno già vista?”. Poi l’ho visto e ho capito che era una storia diversa. E “il discorso del re” rimane una base per il mio film. Recentemente ho incontrato Hooper ad un party e l’ho ringraziato perché lui ha dato il quadro storico generale sulla storia del mio film.

Quanto c’è di personale nel film?

MADONNA: non posso dare una percentuale esatta su quanto di me c’è nel film. Certamente l’ho scritta io, c’è una parte di me, ma attingo sempre anche dal mondo esterno, che è quello che faccio da quando ho cominciato a creare arte.

Ha mai pensato di curare lei stessa la colonna sonora?

MADONNA: Non ho avuto tempo di farlo. Ma comunque volevo concentrarmi sulla regia e non sulla musica.

Come è riuscita a non raccontare una storia d’amore banale?

MADONNA: Se mi chiede come ho evitato di banalizzare una storia d’amore è perché non vedo l’amore come una cosa banale. L’amore è una di quelle cose intangibili e non spiegabili. Senza amore non potremmo esistere e quindi è impossibile raccontare una storia d’amore banale.

Gli attori su Madonna come regista:

OSCAR ISAAC: con me lei ha avuto un rapporto molto fisico. Mi mostrava le cose da fare sul set. È stata chiara e diretta. È aperta ad ogni tipo di discussione e si confronta con gli attori. È italiana, produttiva e entusiasmante. Ottiene il meglio dagli attori.

JAMES D’ARCY: non ho mai conosciuto una regista preparata come Madonna e mai nessun regista così entusiasta per la storia che trattava. È stata un’esperienza genuina e fantastica. Voglio solo aggiungere che questa industria è dominata dagli uomini e avere una donna alla guida è stato importante per me e la cosa l’ho affrontata con grande umiltà.

Con l’assalto della folla per un autografo si è conclusa dopo mezzora la conferenza stampa di “W.E.”, presentato in selezione fuori concorso alla 68esima Mostra del cinema di Venezia.

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