My week with marilyn: recensione film

LUMINOSA E SENSUALE, LA PROTAGONISTA WILLIAMS DONA SPESSORE ALLA PELLICOLA

La luminosa Michelle Williams regala una performance leggibile su vari livelli che va oltre la rappresentazione in My Week with Marilyn. Giocando sulle diverse  e numerose sfaccettature donna insicura e celebrità sensuale, così come il ruolo con cui Marilyn Monroe stava lottando nel corso del film con Laurence Olivier, la Williams ci accompagna all’interno di una  delle icone più durature e tragiche di Hollywood.

Nal cast anche Kenneth Branagh, nei panni dell’attore  Sir Laurence Olivier, l’ex maghetta di Hogwarts Emma Watson e altre grandi star del cinema anglossassone come Judi Dench e Derek Jacobi, mentre Dougray Scott interpreta il drammaturgo Arthur Miller, secondo marito della Monroe, con cui allora era appena convolata a nozze. Menzione speciale per lo sceneggiatore  Adrian Hodges che sulla base di due memorie di Colin Clark, “The Prince, The Showgirl and Me”, e un volume successivo, struttura e compone un intreccio sincero, pulito e lineare, dciamo giusto, per restituire un immagine scevra da qualsiasi filtro patinato da vita da Star.

Il 23-year-old Clark è  il terzo assistente alla regia di sir Laurence Olivier per il film in fase di produzione nel 1957 “Il principe e la ballerina”, una commedia indimenticabile adattata da Terence Rattigan. Olivier (Kenneth Branagh) aveva acquisito la sua disciplina professionale e di formazione classica con compagnie teatrali di repertorio, il suo è un personaggio alla fine della sua carriera, ed in perenne crisi di fronte al nuovo modo di fare cinema e di “interpretare ” il ruolo dell’attore, mostra poca pazienza ed un nervosismo figlio della sua devozione verso la recitazione, e vittima della sua paura di essere stagionato, vecchio, passato..

La Monroe rappresenta il nuovo, l’insicuro, lo star sistem e l’innovazione (rappresentata dalla figura di Paula Strasberg (ZoëWanamaker), che accompagna Marilyn per tutta la lavorazione sul set). Evidente sin dalle prime battute l’incompatibilità tra stagionati professionisti inglesi e un’attrice senza istruzione la cui fragilità è stata pari alla sua fama. Il film trova più consistenza,  nella delicata storia d’amore quasi al centro tra Marilyn e Colin (Eddie Redmayne).Il figlio di una famiglia altolocata, Colin inizia ad uscire con Lucy (un sotto-utilizzate Emma Watson), che lavora nel reparto guardaroba sul set . Vittima del fascino di Marilyn guadagnerà la sua fiducia e sarà chiamato a mediare nelle situazioni di crisi della celebre Star. Nonostante i ripetuti avvertimenti per evitare un coinvolgimento profondo con l’attrice, cadrà sotto il suo incantesimo, stregato tanto dalla triste bambina-donna, quanto dalla dea sogno.

Il film appare pulito restituisce elegantemente l’atmosfera del periodo, utilizzando spesso riprese sullo set di Pinewood Studios, dove il principe e la ballerina è stato girato. Ma la sua scorrevolezza risulta a volte anonima,al di là del non-trascurabile piacere di guardare una divina Michelle Williams nella nella sua “riproduzione” di una icona pop-culturale divenuta leggenda.

Valentino Cuzzeri (4Fourzine, nostro partner online!)

 

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