Dorme: recensione film

UN CAPOLAVORO DI COMICITÀ E TECNICA, L’ESORDIO DI EROS PUGLIELLI RITORNA VISIBILE

Affrontare l’analisi di un film come questo con i soliti parametri del “critico” è dura, se non impossibile. Tuttavia, vale la pena provare, dato che ci troviamo di fronte a un’opera estremamente interessante sotto molti punti di vista. Senza contare che è davvero esilarante. Ha una storia particolare: girato in video nel ’93, nel 2000 fu trasferito in 35mm e uscì per la prima volta nelle sale, distribuito da Luckyred, ed ebbe un discreto seguito. Per i successivi dieci anni circolò clandestinamente di casa in casa attraverso cassette pirata fino al momento della sua seconda distribuzione, sul circuito di Distribuzione Indipendente e la piattaforma OwnAir.

Assurdo e grottesco, “Dorme” è un fantasy ambientato in una periferia popolare della capitale in cui i due protagonisti, il cavaliere Ruggero e la sua amata Anna, vivono la loro storia d’amore. Un giorno però, lei lo lascia perché è troppo basso e si fidanza con i Fratelli Riccio, che in realtà è un unico teppista affetto da sdoppiamento della personalità. Il prode scudiero Michele accompagna il cavaliere nella lotta contro il nemico che ha ghermito il cuore della sua amata ma, al momento dello scontro finale, si scoprirà il vero motivo dell’abbandono di Anna…

Per parlare della regia di Puglielli non basterebbe un sito intero; limitiamoci a sintetizzare le sue idee in “Dorme”: inquadrature prese da improponibili angolazioni e distorte dall’uso di un grandangolo la cui presenza è motivata dalla sola necessità di avvicinarsi il più possibile agli attori per prendere il suono (visto che non c’erano microfoni), soggettive estremamente comiche, assurdi zoom in e out sui volti dei protagonisti. La regia è forse uno degli elementi più comici, seguita da montaggio e musica (in origine, il primo disco dei Pink Floyd ma, dato il piccolissimo problema dei diritti d’autore, in occasione della prima uscita nelle sale è stata creata una colonna sonora originale fatta di improbabili canzoni rock anni ’90, schiamazzi e rumori vari) che creano esilaranti combinazioni.

Un grande merito del regista è la rara capacità di coniugare demenzialità e divertimento alla competenza tecnica: le assurdità che accadono sono raccontate attraverso soluzioni di regia davvero interessanti e per niente casuali (ricordiamo che lo girò a 18 anni). Inoltre, per chi gli anni ’90 li ha vissuti, sarà bello rivedere com’era il mondo soprattutto quello dei giovani. Chi poi è anche nato a Roma, non potrà non innamorarsi di “Dorme”.

Eros Puglielli ci da la prova di come si possa produrre un film unicamente con una macchina VHS e con il divertimento. È l’autore stesso a dire che è questa la cosa più importante: anche quando si fanno prodotti industriali super controllati (come ora gli capita di fare), bisogna mantenere sempre il “divertimento nel fare cinema”.

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