I piÙ grandi di tutti: recensione film

CARLO VIRZÌ RACCONTA LA PROVINCIA ITALIANA CON ATMOSFERE CUPE DEL PASSATO E DEL PRESENTE

Chi sono i Pluto? I Pluto sono “i più grandi di tutti” come ci fa sapere Vasco Rossi. Ed ecco che i Pluto, rock band del passato, ritorna a rivivere grazie al nuovissimo film di Carlo Virzì che ritorna al cinema dopo “L’estate del mio primo bacio”, datato orami 2006. E ci sono infatti voluti 5 anni prima che Virzì decidesse di ritornare dietro la macchina da presa, per un nuovo lungometraggio. Questa volta il regista si concentra su una storia a due livelli, un glorioso passato e il triste presente, prendendo come esempio proprio i quattro componenti della band, che hanno ormai smesso di suonare e si confrontano con i problemi della vita quotidiana, che ognuno di noi deve affrontare.

Mao, Sabrina, Rino e Loris: i Pluto! Ovvero coloro che riuscirono a scandalizzare il mondo del rock italiano, prestando la loro musica e i loro volti per la pubblicità di un anticalcare; loro che erano “i più grandi di tutti” e che ora sono praticamente degli illustri sconosciuti. Ormai però per loro il tempo del palcoscenico è finito: Loris si è sposato ed ha un bambino. Mao è un semplice barista. Rino lavora in una fabbrica. Sabrina invece fa la “signora”, conducendo una vita di lusso grazie all’uomo con cui vive. Il film comincia con Loris che riceve la telefonata di Ludovico Reviglio, il quale gli propone un’intervista, per rimettere insieme una band: insomma girare un documentario sui Pluto.

Carlo Virzì, per raccontare questa storia di un passato da ricordare e un preente da cancellare, si avvale di un cast eccezionale dove spiccano Claudia Pandolfi, che tira fuori il suo spirito da “ragazzaccia” e Alessandro Roja, stella in ascesa del cinema italiano. “I più grandi di tutti”, presentato al Torino Film Festival di quest’anno, convincerà il pubblico italiano? Opera intelligente: da non perdere, perché rara nel panorama italiano. 

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