UNA DOPPIA CRITICA SUL FILM “IL DITTATORE” CON SACHA BARON COHEN
“Il Dittatore”, ultima fatica cinematografica di Sacha Baron Cohen, è liberamente ispirato al romanzo best seller “Zabibah and The King” di Saddam Hussein. Il film racconta l’eroica storia di un dittatore che ha rischiato la sua vita per fare in modo che la democrazia non prenda piede nel Paese che sta amorevolmente opprimendo.
QUALE TIPO DI PUBBLICO POTREBBE CONQUISTARE?
FABIOLA FORTUNA: Un pubblico che andando al cinema non si aspetta granché; che vuole ridere certo, ma non vuole sforzarsi troppo a seguire la trama e capire le battute. La comicità frivola e immediata de Il dittatore si dimostra adatta unicamente al “consumo del sabato sera”, magari quando piove.
DAVIDE MONASTRA: Un pubblico distratto, certamente non avvezzo al cinema d’autore. “Il dittatore” però ha il merito di portare sul grande schermo una parodia intelligente sulle assurdità dei regimi totalitari e le contraddizioni del mondo occidentale. Inutile dire che la risata è assicurata, sia per chi vuole ridere di pancia e per chi invece vuole ridere col cervello
MANTIENE LO STILE IRRIVERENTE DI BORAT E BRÜNO?
F.B.: Lo stampo è sempre quello, la comicità ha gli stessi schemi, l’irriverenza anche. Questo dato però, è indice di una certa monotonia dei personaggi di Baron Cohen. Con Aladeen non si rinnova nulla, sembra di vedere i precedenti personaggi solo originari del Nord Africa. La novità di Borat ha funzionato ma è anche già svanita.
D.M.: Che cosa si può chiedere di più a Sacha Baron Cohen se non una visione dissacrante sulla politica? Ecco in questo il film riesce nel suo intento. Meno interessante di “Borat”, certamente migliore rispetto a “Bruno
LO CONSIGLIERESTI?
F.B.:Se il costo del biglietto del cinema non fosse arrivato così in alto si, lo consiglierei ma vista la situazione, forse non ne vale la pena.
D.M.: Certamente! Si tratta comunque di un film che permette di passare qualche ora di piacevole divertimento.
SCRITTO DA FABIOLA FORTUNA E
