Crisi: netto calo di spettatori nelle sale in questa torrida estate

LIONELLO CERRI, PRESIDENTE DELL’ANEC, PARLA DELLA SITUAZIONE DEL CINEMA IN ITALIA E PROMETTE DI LAVORARE PER CAMBIARLA

Nonostante il grande caldo che ha tenuto sotto scacco tutta la penisola per l’intera estate le sale cinematografiche, luoghi di refrigerio per il corpo e per la mente, sono state tutt’altro che prese d’assalto. Secondo i dati Cinetel c’è stato un calo di spettatori rispetto all’anno scorso del 33,6%. Per Lionello Cerri, presidente dell’Anec Associazione Nazionale Esercenti Cinema, la colpa di questa discesa, che non ha colpito solamente i mesi estivi ma che da gennaio è una spada di Damocle per le sale, oltre che della crisi economica è anche della bassa qualità dei lungometraggi distribuiti: “il nostro mercato ha sofferto in forma gravissima della mancanza di prodotto, non solo da un punto di vista numerico, ma soprattutto qualitativo. E’ da aprile, a parte due o tre film, che non esce con continuità un prodotto, sia internazionale che nazionale, sia blockbuster che prodotto medio, che spinga il pubblico fuori di casa” afferma Cerri.

Alla Mostra del Cinema di Venezia si terrà il 3 settembre presso l’hotel Excelsior il convegni Strategie Europee per il Cinema organizzato dall’Anec insieme all’Anica e promosso dalla Direzione Generale Cinema – MiBAC, con la collaborazione della Biennale.

Alla presenza del Ministro Ornaghi il metterà a confronto le politiche per il sostegno del cinema di diversi paesi e nel confronto con l’Europa Cerri, che sarà presente al Lido proprio per partecipare all’incontro, non ha dubbi sulla posizione dell’Italia: “siamo gli ultimi in classifica – dice – Nei campionati bisogna mettere a posto i conti, per il mercato italiano sono da profondo rosso. Ci sono sale che sono sull’orlo della chiusura, altre hanno già chiuso. Non è un problema di strutture, ma, lo ripeto, di mancanza di prodotto. Da considerare anche che siamo in una fase delicatissima di rivoluzione tecnologica, che vede gli esercenti impegnati nel passaggio al digitale. La distribuzione ci dice che il passaggio deve avvenire entro il 2013; le sale, non avendo più prodotto in pellicola, sono obbligate ad affrontare un investimento molto alto che, se in altri paesi viene supportato dallo Stato, da noi può contare solo sul tax credit e sulla VPF (virtual print fee, il modello in base al quale distributori ed esercenti contribuiscono all’investimento nella nuova tecnologia, ndr) che a fianco di buone intenzioni presenta un meccanismo contraddittorio”. L’Anec in merito alla delicatissima situazione delle sale italiane non starà certamente con le mani in mano promette Cerri: “il nostro primo obiettivo è la crescita del pubblico. A questo e’ finalizzata anche la Festa del Cinema, che, augurandoci una stagionalità diversa da quella che abbiamo sofferto quest’anno, potrà essere realizzata a giugno. Siamo intanto in contatto con il Ministero dell’Istruzione e con il MiBAC per un progetto finalizzato all’introduzione dell’ora di cinema nelle scuole. Al centro delle nostre azioni c’è sempre la valorizzazione della sala, che implica la valorizzazione del prodotto, anche di quello minore. La sala come elemento di aggregazione sociale è il punto fondamentale su cui l’Anec sta lavorando”.

(30 Agosto 2012)

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