Cinema a pixel: le app per i festival come alleanza tra cinema e digitale

CINEMA E DIGITALE. ALLEATI O INCOMPATIBILI? 

In molti si interrogano sulle nuove frontiere di produzione e distribuzione, ma sono in pochi a esplorare le possibilità che si aprono nel mondo dei servizi. Era il “lontano” 2011 quando la Berlinale varò la sua App fornendo un supporto fantascientifico per vivere il festival: catalogo, news, programma, anche personalizzabile, e diretta streaming di conferenze stampa e red carpet.

Un servizio gratuito, facile che sembra rispondere a tutte le richieste del perfetto fruitore di festival. E in Italia? Dal 2010 c’è l’iMibac, progetto promosso dalla Direzione Generale per il Cinema per fornire applicazioni dedicate. Difficilmente rintracciabili sullo Store di Apple (e non su Android) perché nominate iMibac (bisogna proprio conoscerlo) le App di Venezia, Roma e Torino sembrano pensate più per esserci che per servire.

Sempre meglio che niente, per carità, ma per rispondere alla prima domanda, finché gli analogici uomini si concentreranno su cambi di direttore e sovrapposizioni di calendari, come faranno ad avere il tempo di trovare un’alleanza con i tempi che cambiano?

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Nella foto: Micheal Fassbender alla conferenza stampa per Knockout – Resa di conti alla Berlinale 2012, fotografato con un semplice stamp dello schermo di un tablet… da Milano

 

SARA SAGRATI

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