Beautiful creatures-la sedicesima luna: recensione film

ERRATA CORRIGE: NON SIAMO DAVANTI AL NUOVO TWILIGHT

GENERE: drammatico

DATA DI USCITA: 21 febbraio

Sembra che le storie d’amore tra umani e non umani, preferibilmente attingendo da romanzi per lo più dedicati agli adolescenti, in quel di Hollywood sia quasi diventato un nuovo marchio.

Finita la saga di Twilight è arrivato Warm bodies nelle sale ma il non prendersi troppo sul serio della pellicola ha fatto cadere immediatamente l’etichetta “nuovo Twilight” repentinamente messa sulla pellicola.

Per quanto riguarda Beautiful Creatures-La sedicesima luna, trasposizione cinematografica del primo capitolo della saga scritta a quattro mani da Kami Garcia e Margaret Stohl, la storia è un po’ diversa ma bisogna partire col dire che l’eccessiva cupezza dell’ immagine, i dialoghi inverosimili e la presunzione di essere pellicola seriamente drammatica di Twilight, che ha reso insopportabile alla critica il suo avvento, in questa nuova saga, che vanta ben quattro libri da cui attingere, non c’è.

Siamo a Gatlin, in South Carolina un luogo dove non accade mai nulla e dove ci sono più chiese che librerie, i film al cinema arrivano quando nel resto del mondo sono già usciti in dvd, e quasi sempre con il titolo storpiato, non esiste uno Starbucks e ogni anno, il 21 dicembre, bisogna ricordare la storica battaglia vissuta ai tempi della Guerra Civile, con tanto di fedele riproduzione scolastica. In questo triste luogo, vive Ethan Wate (Alden Ehrenreich), ragazzo diverso dagli altri che sogna di fuggire una volta finita la scuola, leggendo persino i libri vietati dalla propria Chiesa. La sua vita cambia, all’arrivo di Lena Duchannes (Alice Englert), nipote di un misterioso individuo considerato adoratore del diavolo dagli abitanti più religiosi e bigotti della città. Tra i due esplode subito la scintilla, anche perché Ethan ha visto Lena per una vita, nei suoi sogni. Peccato che la ragazza non sia ciò che appare, essendo una strega che sta per affrontare un grosso cambiamento:  allo scoccare del suo sedicesimo compleanno, Lena, vittima di un’antica maledizione, vedrà la magia bianca e quella nera affrontarsi per decidere il suo destino.

C’è molto da salvare di questo lavoro: per prima cosa i dialoghi, a volte pungenti e per niente infantili scritti da Richard LaGravenese (che firma anche la regia) e poi sicuramente anche la, quasi parodistica ma velata, presa in giro del, a volte malsano, ambiente della provincia statunitense e del suo bigottismo lacerante per chi ne è oggetto.

Nonostante la trama si presti moltissimo al trascendere nella stucchevolezza la pellicola invece ne rimane distante. Buone le performance degli attori e l’affiatamento tra i due protagonisti. Buone anche le prestazioni dei grandi nomi che affiancano i due giovani ragazzi: Jeremy Irons fantastico anche se un po’ tirato nella recitazione, bravissima Emma Thompson e deliziosa Viola Davis anche se tenuta un po’ da parte.

Il vero grande problema di questa pellicola sono gli effetti speciali che incombono nelle non poche scene di magia presenti nel lungometraggio in tutta la loro pochezza dovuta una produzione non ricchissima.

Tutto sommato Beautiful Creatures vanta un lavoro di scrittura ben fatto e, coerentemente con la sua trama, si presenta come un film di genere divertente e appassionante per chi ne ha ancora l’età o vorrebbe averla.

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