Hansel e gretel: dal libro al film

DALLA FAVOLA DEI GRIMM AL LUGOMETRAGGIO DI TOMMY WIRKOLA

Hansel e Gretel cacciatori di streghe non è un vera e propria trasposizione della favola dei Grimm che ha come protagonisti i due fratellini vittime della strega dalla casetta di marzapane ma si tratta di un sequel liberamente ispirato alla fiaba scritto da Dante Herper.

Dei due piccoli, furbi, ma inizialmente indifesi bambini vi è poco e nulla, anzi, una volta cresciuti sono diventati una temutissima coppia di ammazzastreghe.

Molte volte ci siamo chiesti cosa è stato dei personaggi delle favole che hanno accompagnato la nostra infanzia ma di certo Hansel e Gretel non li avremmo voluti rivedere in queste vesti e non tanto per la loro anima dark completamente diversa dalle immagini piene di colori che accompagnavano la storia originale sui libri ma per la totale mancanza di morale o di grazia sia estetica che etica del racconto.

Hansel e Gretel, con la loro storia commovente e coraggiosa, sono stati usati e strumentalizzati per dare vita a un lungometraggio privo di pretese, un film fragile ed elementare forte unicamente di un buon uso del 3D.

Il debutto hollywoodiano del norvegese Tommy Wirkola ha usato i nomi dei protagonisti della fiaba dei Grimm come marchio di fabbrica e non certo per scavarne l’introspezione e darne una versione adulta e ragionata.

Il risultato è un live action favolistico che punta a un pubblico adulto che ha già, però, degli ottimi blockbuster con i quali sfamare la sua passione.

Quello che era un capolavoro della letteratura per l’infanzia è diventato, nelle mani di hollywood, un lavoro mediocre pregno di inutili, nauseanti e non sempre funzionali combattimenti e privo di benché minimo spessore.

Lasciamo, una volta tanto, ai bambini ciò che è dei bambini.

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