Licks: Recensione film

LE RAPINE DEL GHETTO NERO DI WEST OAKLAND RACCONTANTE DA JONTHAN SINGER-VINE

 

Chi ha visto e amato la serie tv The Wire non potrà fare a meno di andare a scovare questa chicca indipendente americana, diretta dal giovanissimo Jonathan Singer-Vine. Il film dal titolo Licks, letteralmente rapina, racconta la storia di D. che a 17 anni, dopo aver partecipato con degli amici a una rapina, si è preso due pallottole ed è stato arrestato. La sua vita riprende due anni dopo, quando torna al suo vecchio quartiere, nel ghetto nero di West Oakland, città dai 100 omicidi l’anno. Qui nulla si è mosso, gli amici hanno continuato con le rapine e con il solito giro di droga e prostituzione. La rassegnazione è di casa qui e D. fa fatica a non cedere. Pian piano però il suo mondo inizia a sgretolarsi e inizia a vedere le cose sotto un altro punto di vista. Per cambiare deve fare delle scelte radicali e inizierà a farle presto per il suo bene.

 Jonathan Singer-Vine, cresciuto nei quartieri di Berkley e di Oakland nella Bay Area di San Francisco, ha saputo in maniera oggettiva e tecnicamente impeccabile raccontare una storia di vita. Autore di corti e di video musicali, il giovane regista merita dunque un buon successo per questo suo primo lungometraggio, di cui è anche sceneggiatore insieme a Justin “Horgry” Robinson e al co-produttore Adrian L. Burrell: 75 anni in tre. Allo scorso Milano Film Festival il film ha, infatti, registrato un grandissimo interesse da parte del pubblico che ha seguito con trasporto l’intenso percorso di formazione di D.Dalla sua parte, la colonna sonora, composta da giovani rapper locali, che sottolinea le immagini spesso volutamente sfuocate, i colori denaturati, il sapiente uso del ralenti in una storia che senza stereotipi mostra un mondo non ancora del tutto conosciuto.

 

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