Yves Saint Laurent: recensione film

YVES SAINT LAURENT, IL BIOPIC DEL GRANDE STILISTA FRANCESE

yves saint laurent locandina filmGENERE: biopic

DURATA: 100′

USCITA IN SALA: 27 Marzo 2014

VOTO: 3,5 su 5

La moda, l’arte dell’esprimere sé stessi attraverso ciò che indossiamo e gli accessori che ci mettiamo. La moda, quel che gli altri vedono di noi, una delle maggior influenze sulla prima impressione. La moda, la creatività nell’innovazione e nel particolare. Non a caso si dice che per conoscere una ragazza bisogna vedere il suo armadio, e che una delle prove più agognate dei primi tempi delle coppie appena formate è la famigerata giornata di shopping. Sono stati scritti interi manuali sulla moda, ogni anno creano un programma televisivo nuovo che ne parli, sfilate per tutte le stagioni sono tra gli eventi più attesi. Ma dietro a questo business, oltre a spenderci soldi e tempo, ci sono persone che hanno reso possibili tutto ciò. Una di queste, una delle più famose, è il francese Yves Saint Laurent.

A celebrare il personaggio chiave che ha fatto della moda la sua vita diventandone protagonista indiscusso del XX secolo, è Jalil Lespert, cineasta e connazionale dello stilista, nell’omonimo Yves Saint Laurent racconta per filo e per segno la sua vita – dando il ruolo da protagonista ad un eccezionale Pierre Niney, tracciandone un ritratto ben delineato nel quale traspare una personalità forte e allo stesso tempo fragile, che sapeva vedere oltre ma che spesso e volentieri non veniva capita né accettata. Senza troppo ricalcare un argomento in particolare, Lespert è stato in grado di approfondire varie ed importanti dinamiche cruciali per capire il personaggio, dalla mente creativa e geniale ai drammi che lo hanno toccato e tristemente segnato.

In un film che narra la storia di uno stilista infatti, ciò che maggiormente colpisce e coinvolge è la vita privata: la pazzia per la chiamata alle armi nella guerra di Algeria dove lui era nato; l’aver iniziato a lavorare a 17 anni per Christian Dior di cui ha preso il posto una volta venuto a mancare; la voglia di aprire una sua casa di moda con il marchio YSL; la travagliata ma intensa e passionale storia d’amore con il compagno di sempre Pierre Bergé – nel film è Guillaume Gallienne, che lo ha aiutato a non buttare nel nulla la sua carriera favolosamente brillante (lo stesso che ha riconosciuto ; l’invaghimento di entrambi per una modella e le conseguenze che ciò ha portato, sebbene il loro sentimento fosse sincero.

Yves Saint Laurent è un film completo, che non cede a glorificazioni spicciole né esaltazioni della sua figura – anche se velatamente si percepisce la celebrazione che il regista fa del suo personaggio – ma  tocca tematiche sociali e storiche che gli regalano un valore aggiuntivo creandone un lavoro a tutto tondo. Ne varrebbe la pena solo come cibo digitale per gli stomachi di tutti quelli che credono che l’arte sia solo una passione fugace: l’avanguardia e l’arricchimento personale non è agli occhi dei cechi. Questo è poco ma sicuro.

 

 

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