Matrix: la Warner vince la causa sul copyright del film

LO SCENEGGIATORE THOMAS ALTHOUSE AVEVA ACCUSATO LA WARNER BROS. DI VIOLAZIONE DI COPYRIGHT PER LA TRILOGIA DI MATRIX

Una giuria federale ha dato ragione alla Warner Bros., che si è difesa contro le accuse di plagio da parte dello sceneggiatore Thomas Althouse, il quale ha accusato la nota casa di distribuzione di aver rubato l’idea di base per la trilogia di Matrix dal suo progetto The Immortals.

Il giudice R. Gary Klausner ha invece accolto le richieste della Warner Bros., dichiarando che The Matrix e The Immortals raccontano due storie diverse tra loro. Ad essere citati in giudizio sono stati gli sceneggiatori di Matrix, Andy e Lana Wachowski. I due hanno spiegato alla corte di aver iniziato la lavorazione sul film nel 1992, e di aver completato la sceneggiatura dei tre film alla fine del 1993. Althouse ha affermato che lo script di The Immortals è stato consegnato allo studio in quello stesso anno. Il giudice Klausner ha emesso il verdetto dichiarando che l’unica somiglianza effettiva tra le due pellicole è che entrambe le storie presentano un protagonista che cerca di salvare un gruppo di persone dall’oppressione e dal dominio di un altro gruppo. Tuttavia, ha aggiunto, la somiglianza è troppo sottile per essere protetta da copyright.

La trama di The Immortals vede Hitler e i nazisti riportati in vita dalla crioconservazione in un tempo in cui i loro seguaci hanno creato con successo una droga immortale. Il protagonista, Jim, deve combattere contro gli immortali nazisti per distruggerli e salvare gli oppressi. Nella trilogia di Matrix, sono le macchine a raccogliere energia dagli esseri umani, intrappolando le loro menti in una realtà virtuale chiamata “matrix.” Il protagonista, Neo, cerca di liberare gli umani dalla schiavitù delle macchine e proteggere un gruppo di ribelli che vivono felici nel mondo reale.

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Linguista, aspirante giornalista, amante del cinema, malata di serie tv, in particolare dei crime polizieschi.