Un insolito naufrago nell’inquieto mare d’Oriente: recensione film

UN INSOLITO NAUFRAGO NELL’INQUIETO MARE D’ORIENTE, OVVERO UNA DISPUTA PER UN MAIALINO DIVENTA IL PRETESTO PER RACCONTARE IL CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE

un-insolito-naufrago-nell-inquieto-mare-d-oriente-posterGENERE: commedia

USCITA IN SALA: 19 giugno 2014

DURATA: 99’

VOTO: 3 su 5

Lo sfortunato pescatore palestinese Jafaar è alla ricerca di occasioni per portare soldi a casa e alla moglie Fatima, infelice del lavoro di suo marito. L’indomani di una tempesta, Jafaar si ritrova un maiale vietnamita nella rete da pesca della sua barca. La parola d’ordine è sbarazzarsi dell’animale impuro (ai musulmani è vietato avere contatti con maiali, considerati impuri per la loro carne) prima che le autorità delle Nazioni Uniti lo scoprono. Dopo tentativi alquanto imbarazzanti e assurdi per toglierselo di mezzo (come camuffarlo in una pecora), Jafaar decide di approfittare della pesca occasionale per farne una fonte di guadagno, lanciandosi in una ingegnosa quanto rocambolesca iniziativa con la complicità di un’allevatrice in un campo israeliano.

Tra kamikaze, check-point, soldati e coloni, Un insolito naufrago nell’inquieto mare d’Oriente è un film presentato come una favola moderna, e non a caso la storia si colloca proprio in Medio Oriente, tra quello spazio di terra noto come Striscia di Gaza. Non è neanche una coincidenza che il titolo originale dell’opera sia Le cochon de Gaza, ovvero “il maialino di Gaza”.

Debutto alla regia per lo scrittore e giornalista Sylvain Estibal, premiato al César nel 2011 per questa commedia che punta soprattutto ad aprire gli occhi agli spettatori sulla situazione israelo-palestinese, due popoli in lotta tra loro fin dalla notte dei tempi, entrambi con l’unico scopo di avere ragione uno sull’altro e rivendicare un pezzo di terra. Estibal riesce a ribaltare questa situazione di tensione e lo fa usando un animale che diventa inconsapevolmente la fata turchina in grado di far uscire l’eroe nascosto in Jafaar, che è interpretato dall’attore israeliano Sasson Gabay, protagonista nel 2007 de La Banda. Così Jafaar, da sfortunato diventa desiderato da tutti, tanto che a volerlo non sono solo le autorità, ma anche la giovane allevatrice di scrofe israeliana, Yelena (Myriam  Tekaïa), con cui lui stringe accordi per sfruttare l’ignaro animale.

La morale della storia è un grido di speranza a una risoluzione imminente, quanto impossibile per ora, alla delicata questione israelo-palestinese, che Estibal ‘risolve’ con l’arrivo del maiale, animale impuro che per l’occasione diventa una specie di colomba della pace, in grado di mettere d’accordo due popoli sulla Striscia di Gaza.

Un insolito naufrago nell’inquieto mare d’Oriente è una commedia brillante che però si perde in un finale forse troppo sbrigativo, ma comunque originale, e riesce a divertire e a far riflettere allo stesso tempo su una delle questioni più complicate di geopolitica.

 

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Linguista, aspirante giornalista, amante del cinema, malata di serie tv, in particolare dei crime polizieschi.