Blockbuster Memories: Atto di forza

ATTO DI FORZA: SCHWARZENEGGER SFIDA IL PIANETA ROSSO E LE SUE INSIDIE

atto-di-forza_filmforlifeIspirato dal racconto breve Ricordiamo per voi dello scrittore di culto Philip K. Dick, Atto di forza viene riportato sul grande schermo in modo straordinario dal regista olandese Paul Verhoven nel 1990 che, a distanza di soli tre anni dal film del 1987 Robocop, torna dietro la cinepresa per eseguire magistralmente un’altra cruenta avventura fantascientifica.

Anno 2084. Doug Quaid (Arnold Schwarzenegger) è un uomo comune, salvo qualche chilo di muscoli non tanto comuni, che sogna continuamente Marte. Sua moglie Lori (Sharon Stone) sembra non dare credito alle attività oniriche del proprio caro, così Doug si rivolge all’agenzia di viaggi virtuali Recall per provare l’esperienza di un fittizio ricordo di Marte. Durante l’innesto del ricordo però Quaid si risveglia improvvisamente convinto di essere un agente segreto, aggredisce il personale e scappa via. Una volta tornato alla propria abitazione viene violentemente aggredito dalla presunta moglie che in realtà si rivela essere a sua volta un agente sotto copertura con l’incarico di sorvegliarlo. L’uomo, una volta fuggito, riesce finalmente a raggiungere Marte dove incontra Melina (Rachel Ticotin), la donna che in modo ricorrente affollava i suoi sogni passati. Fra realtà e finzione, umani, mutanti e cospirazioni congeniate, Doug Quaid scoprirà di essere l’agente Hauser cercando così di prendere una giusta posizione nel conflitto.

I temi principali di Dick già analizzati ne Il cacciatore di androidi vengono nuovamente esposti in questo racconto: identità violate, percezione extrasensoriali, ricordi veri o indotti artificialmente. A questo subentra la bravura del regista, capace di lasciare il giusto spazio alla riflessione senza perdere di vista l’azione. Ed è proprio questo elemento unito agli ottimi effetti speciali a rendere il film scorrevole e godibile. Successivamente tali effetti hanno portato al raggiungimento di un Oscar Speciale nel settore tecnico nonché a creare un’esperienza visiva estrema, violenta, raccapricciante ma indispensabile.

Grazie ad una struttura a scatole cinesi, Atto di Forza è una suggestivo racconto narrativo – esplosivo. Paul Verhoven a differenza del romanzo, racconta la storia aumentandone i toni violenti, sottolineando le possibilità di un futuro artificiale, dove dei bei ricordi possono essere impiantati a pagamento e dove il povero attuale è diventato il mutante costretto a rimanere sotto terra per sopravvivere. Fino alle ultime battute il regista lascia il giusto spazio riflessivo allo spettatore, che si impersonifica nel protagonista domandandosi come lui su quale sia il vero confine fra sogno e realtà. 109 minuti di puro Cult palpitante per un fanta – thriller pregno di contenuti che, grazie ai continui alleggerimenti grotteschi e talvolta erotici, non annoia mai mostrandoci uno dei migliori film sviluppati sul proibitivo pianeta rosso.

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