Berlinale 2015, Sundance, Giffoni e novità Trasteverine

WORLD WIDE FESTIVAL TORNA PER DARVI TUTTE LE NEWS SUI FESTIVAL NEL MONDO

me-and-earl-dying-girl-e1422343131952Prima di parlare della Berlinale, è assolutamente doveroso concentrare le nostre attenzioni sul Sundance e, in particolare, sul film vincitore Me & Earl & The Dying Girl. Il Festival appena concluso, è un simbolo per tutti gli amanti del cinema indipendente, e si è guadagnato un rispetto enorme anche da parte delle major che investono finalmente nell’indie. Vincitore di questa edizione nella sezione “film drammatici statunitensi” vincendo il Gran Premio della Giuria è un film delicato come Me & Earl & The Dying Girl. Storia di un ragazzo totalmente votato all’anonimato, che gira film con il suo amico Earl, prossimo a sconvolgimenti a causa di un compagno di classe affetto da leucemia. E’ piaciuto a tutti, e ha vinto. Più facile di così.

A rubare la scena però, nonostante non sia tra i vincitori nelle varie categorie, è il documentario su Scientology. Tom Cruise, “la marionetta”, come viene definito, non si è arrabbiato, ma pare che ai piani alti non abbiano gradito l’insieme di verità nascoste, ma che poi in fondo tutti sospettavano, legate alla chiesa più seguita da Hollywood dopo la catena di Starbucks.

Dopo aver tirato le somme su un Sundance emozionante e mai deludente, ci dirigiamo a Berlino. La manifestazione attualmente in corso, si è aperta con la pellicola della Coixet Nobody wants the Night e prevede sorprese da red carpet piuttosto succulente. Parliamo di sfumature, si proprio quelle che sospettate, le 50 più attese del decennio, chiedersi se è un bene o un male non è dato a noi farlo, anche se volendo…I protagonisti di 50 Shades of Grey sfileranno sul tappeto rosso nei prossimi giorni e regaleranno performance hot sullo schermo.

Berlino è saggia. Già, perché Wim Wenders è uno dei più grandi, e verrà premiato il 12 Febbraio con l’Orso d’oro alla carriera. In questa occasione il regista presenterà il suo ultimo lavoro, fuori concorso, Everything Will Be Fine, con abbinata retrospettiva sulla filmografia istrionica del regista. Berlino è anche furba, e per questo, sotto l’attenta linea guida proposta da Angelona Merkel, ci sarà l’Arab Cinema Center, nuovo spazio dedicato a produzioni medio-orientali focalizzato sul mercato cinematografico.

Berlino è giustamente soggettiva. E si non ci siamo confusi. La giuria, capitanata da Darren Aronofsky ha detto espressamente di non essere in grado di dare un giudizio oggettivo alle pellicole in gara, concetto rinforzato energicamente da Audrey Tatou, che ha detto di non leggere più le recensioni cinematografiche, piccolo smacco ai critici concentratissimi nel dare definizioni a ciò che è per sua natura interpretabile. Il cinema.

Berlino è Terrence Malick. La pellicola Knight Of Cups verrà presentata oggi pomeriggio nella gelida città tedesca. Attesissima la proiezione, attesissimo il cast, attesissime le attese. Siamo tutti curiosi di cinema, e siamo in attesa di farvi sapere. Però dopo un To the Wonder piattino, ci aspettiamo faville, visto che nel cast figurano Batman, il Cigno Nero e la Matrigna di Cenerentola.

Berlino è anchQueen-of-desert-Kidman-675e Herzog. Il regista infatti ha presentato, nei giorni scorsi, il suo ultimo lavoro, Queen of The Desert, con Nicole Kidman e James Franco, che reduce di Sundance si sposta ancora più al freddo ed è, come al solito, bravo.

Salutiamo Berlino. Ci spostiamo in Italia. Giffoni regala emozioni, non solo in quanto Festival di Cinema, che già non è poco, ma si trasforma in un’esperienza totale e totalizzante. Oltre al festival infatti, il suo creatore, Claudio Gubitosi  ha deciso di far crescere la realtà Giffoni, unendo un acceleratore di progetti, una “multimedia valley” e progettando una struttura totalmente dedicata al concetto di gaming. Applausi! E poi dicono che in Italia non siamo al passo con i tempi.

Per l’u10917894_611895525579191_5837394291138431503_nltima pillola della settimana ci dirigiamo nel cuore di Roma. Trastevere Rione del Cinema si terrà dal 1 febbraio al 1 marzo ed è un festival ideato dall’associazione Piccolo America e supportato dall’assessorato alla cultura e al turismo. Idea di base del progetto è quella di ridare lustro, dal punto di vista cinematografico, al quartiere di Trastevere, portando alla luce la sua presenza quasi imponente in moltissime pellicole italiane, abbinando alle proiezioni, percorsi multidisciplinari, incontri con i protagonisti, attori e registi, che hanno apprezzato lo scenografico rione e prossima mappatura on line di tutte le scene in esso girate. Della serie, aò meglio di così?

 

Queste le news della settimana, alla prossima!

 

 

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"Io ci vedo...un rinoceronte!"