La Mamma è al Cinema: 1992 punto di svolta


1992, LA SERIE PRODOTTA DA SKY ATLANTIC DEVE ESSERE VISTA IN CHIARO

imgres_1C’era grande attesa per la serie 1992, nata da un’idea dell’attore Stefano Accorsi, prodotta da Wildside per Sky (in onda su Sky Atlantic il martedì sera). E tra oggi e ieri, su giornali e social, piovono elogi, critiche, commenti di varia natura. Chi dà peso alla cronaca dei tempi, chi all’interpretazione degli attori (Stefano Accorsi, Guido Caprino, Miriam Leone, Alessandro Roja,Tea Falco,Luca Pastore i protagonisti) chi ai dialoghi, chi alle storie private dei personaggi, chi alla fotografia.

Chi è entusiasta, chi lo massacra. Una cosa è certa: avremmo voluto un prodotto di questo tipo sulla Rai. Perché SKY è solo un pezzetto del pubblico italiano, purtroppo, e questa serie invece doveva entrare nelle case di tutti, liberi poi di guardarla o no. Perché il 1992 è troppo lontano per chi non lo ricorda, grandi e piccini, ma tremendamente vicino. Forse sulla Rai ci arriverà in un secondo tempo, come Gomorra la Serie, ma il punto è un altro.

La serie racconta fatti importanti, e lo fa con un livello qualitativo nettamente superiore alla media delle fiction italiane. Il prodotto è ben scritto, curato, girato con dispiegamento di mezzi. E se il cartello iniziale dice, per motivi legali immagino, che i fatti e i personaggi sono inventati dagli autori, appaiono poi Chiesa, Di Pietro, Dell’Utri, con nomi propri. Aderenza totale alla realtà dei fatti, poi romanzata negli aspetti privati dei personaggi, così come deve essere nelle fiction.

Rivediamo le lire, risentiamo le canzoncine della Cuccarini, intravediamo i siparietti di Non è la Rai, sentiamo Notte-Accorsi parlare dei compianti anni 80, di crisi, insomma dire cose molto attuali, ahinoi. C’è proprio tutto: la tv, gli spot, le aspiranti soubrette che passano da un letto all’altro, la figlia dei ricchi depressa, la giornalista in cerca di scoop. Ci sono i buoni e i cattivi. E una Milano sfavillante. E c’è un personaggio emblematico, il soldato di ritorno dall’Iraq: l’attore Guido Caprino che abbandona il suo siciliano e ci regala un uomo fallito, rabbioso, vero, che trova nella Lega Nord la sua voglia di riscatto umano e sociale. Ci sono tutti gli ingredienti per stare a guardarla.

Forse sulla Rai non avrebbero accettato qualche scena considerata un po’ troppo spinta per la prima serata, che invece bene racconta certe atmosfere. Quindi ci aspettiamo di vederla su Rai 3 in seconda serata tra un anno circa. Peccato per il pubblico Rai, che paga il canone. Ottimo il lavoro degli sceneggiatori – Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, che intrecciano pubblico e privato tenendoci sul filo. Se i personaggi di Di Pietro o Dell’Utri avessero poi parlato in machcina da presa come Frank Underwood di House of Cards, tutti avrebbero urlato al plagio, ma sarebbe stato assai divertente.

About Ylenia Politano 159 Articoli
Ylenia Politano, giornalista, si occupa da diversi anni di cultura, lifestyle e cinema. Mamma di tre creature e moglie di un attore, tra un asilo, uno scuolabus, una piscina e feste con 20 bambini di età compresa tra 1 e 9 anni, torna al suo primo amore, il cinema. Interviste, recensioni, riflessioni. Grandi maestri e nuovi talenti. Incursioni qua e là. Set, anteprime, backstage. Quando la mamma non c’è…”la mamma è al cinema!”