Mia Farrow è Rosemary in Rosemary’s Baby


THIS IS NO DREAM, THIS IS REALLY HAPPENING !

Jeanloup SiefDopo aver preso un insipido e strano dolce, offerto al compimento di una cena al lume di candela dove una notte piena di romanticismo sembra essere l’unico obbiettivo, la novella sposa si sente stanca, scarica e con poche energie. Lo svenimento sembra prendere il sopravvento, ma, dopo essere stata adagiata dal maritino sul letto da poco acquistato, neanche si addormenta che attorno a lei tutto cambia.

Il mare la sorregge dove una muta mondanità la circonda, e catapultata nel lusso  ritrova di fronte a sè figure familiari. Si ritrova nuda, spogliata dal marito che la vuole più a suo agio, più comoda, senza più neanche la fede. Così in un mare in tempesta segue il consiglio del capitano e scende al di sotto della nave, dove un materasso spoglio l’attende in una cavernosa stanza.

Distesa sul letto, tutti i suoi vicini nudi come lei la osservano e la contemplano, sovrastati da una figura minacciosa. Il pennello viene passato sul suo corpo così che segni color rosso sangue vengono impressi. Le gambe vengono aperte dall’entità che con fiato sulfureo incombe, seducendola e trafiggendola con occhi penetranti e irreali. Il sogno non è più realtà, la realtà non è più sogno e l’illuminazione che tutto ciò stia accadendo veramente è lampante.

Ma Rosemary avrà la tessa illuminazione il mattino dopo? I giorni successivi? I mesi seguenti? Riuscirà a distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è?

La casa è quella giusta. Grande e in pieno centro a New York. Rosemary non potrebbe essere più felice. Così appena acquistata, mentre il maritino Guy (John Cassavetes) è in cerca di un ruolo che possa dare la svolta alla sua carriera, Rosemary si dedica alla cura di quella casa. Sposta i mobili, riempie le stanze, ridipinge le mura. Con lei tutto ha un aspetto diverso. E lei così carina e così minuta, con i suoi enormi occhi, tutta sola in quella grande casa fa la conoscenza dei vicini, la vecchia coppia dei Castevet. Ed è la Signora Minnie Castevet (Ruth Gordon) la prima ad intrufolarsi nella sua nuova casa. Le insistenze della simpatica quanto curiosa vecchina la spingono ad accettare l’invito a cena. Così dopo aver convinto lo stanco quanto sconsolato maritino a fare questa buona azione nei confronti dei due simpatici vecchietti, si recano nella sfarzosa e quanto mai antica casa.

large_rosemarys_baby_blu-ray_03Una cena informale come tante, la prima da buon vicinato e si spera anche l’ultima, questi sono i pensieri che ballano nella mente di Rosemary. Ma questi pensieri dovranno essere contraddetti dalla futura realtà. La coppia di anziani vecchietti diverrà un padre e una madre, una colonna portante soprattutto dopo che la giovane coppia sarà in attesa del loro primo figlio.

Un gravidanza strana quella di Rosemary, dove la floridezza di un corpo in attesa dovrà lasciare posto ad una magrezza inquietante, ad una carnagione pallida, ad occhiaie scure e ad una malattia perenne. Mentre il così tanto innamorato Guy sembra in realtà così poco attratto, così distratto e quanto mai poco attento ai dolori della moglie, futura madre.
Tutto si dimostra strano agli occhi di Rosemary che entrerà in un vortice di paranoia che la porterà sempre più lontano dai suoi cari e sempre più vicina alla verità.

Rosemary’s Baby nasce come romanzo nel 1967, dalla mente geniale di Ira Levin e appena un anno dopo Roman Polanski fa il suo debutto a Hollywood con l’omonimo adattamento cinematografico. Lui che voleva fare un film sugli sci dopo aver girato Per Favore non mordermi sul collo !, venne convinto da Robert Evans a fare di Rosemary’s Baby un successo cinematografico.

008-rosemary-s-baby-theredlistSplendida interprete della minuta Rosemary è Mia Farrow, qui al suo primo ruolo da protagonista in un film, dopo aver raggiunto una certa notorietà con Peyton Place, serial televisivo.

Non fu la prima scelta per Roman Polanski che cercava una donna più forte, più sana e perfino più sexy per la sua Rosemary. Bob Evans lo convinse a scegliere Mia e la scelta si rivelò grandiosa. Dopo iniziali tensioni, l’alchimia tra i due prese il sopravvento e l’istinto della giovane Mia trovò il suo giusto posto nelle morbide linee guida di Roman, con un tipo di regia che lasciava molto spazio agli attori e al loro istinto.

La giovialità e infantilità di Mia sul set era molto forte, tanto che decise di dare un voto a tutto lo staff, con un’ enorme tabella piena di stelline, se il voto era positivo, o di punti neri qualora fosse il contrario. La cosa venne ripresa con umorismo da Roman Polanski che ne fece un’altra, ancor più in grande dedicata però solo a Mia. Mia strappò così il suo, neanche lei spiegò il perché. Forse a causa di quell’ infantilità da lei sempre difesa a quei tempi, e che perse sempre di più con gli anni.

Mia Farrow era all’epoca moglie di Frank Sinatra, e non fu facile per lei  cercare di essere anche attrice e oltre che moglie di una grande celebrità. La giovane donna si ritrovò difatti le carte del divorzio sul set, portate dallo stesso cantante.

A sostenerla assieme a John Cassavetes nel ruolo del marito è la splendida e diabolica coppia di vicini, Ruth Gordon e Sidney Blackmer. Due mostri sacri della vecchia Hollywood che danno prova di grande bravura. Rimarrà impressa senza ombra di dubbio l’interpretazione di Ruth Gordon (Harold e Maude), vincitrice dell’Oscar come miglior attrice non protagonista per il ruolo di Minnie Castevets.

Vincitrice del David di Donatello per questa interpretazione, Mia Farrow si fa corpo e voce dell’angoscia e della disperazione dovuta all’orrore di questi eventi visti nella soggettiva di Rosemary in  questo thriller esoterico, che subdolamente spaventa e che suggerisce, senza palesare, l’inquietante atmosfera del film.

Un racconto cinematografico da vedere più di una volta per poterlo apprezzare in pieno e capire che tutto ciò che viene anche solo accennato non è mai  lasciato al caso.

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