Safety Not Guaranteed: Missing in Italy


UNA COMMEDIA SCI-FI, DAL TEAM CREATIVO DEL PROSSIMO JURASSIC PARK

safety_not_guaranteedGENERE: COMMEDIA

DURATA: 84 minuti

Nell’ottobre del 1997, sulla rivista americana Backwoods Home Magazine, viene pubblicato il seguente annuncio: “Cercasi: persona con cui viaggiare nel tempo. Non è uno scherzo. […] Sarà pagata quando saremo tornati. Deve portare armi di sua proprietà. La sicurezza non è garantita […]” (ovvero, in originale, Safety Not Guaranteed, che dà il titolo alla pellicola). Ovviamente si trattava davvero di una burla, attuata da un simpatico cittadino californiano, tale John Silveria, se non fosse che dieci anni dopo capita davanti agli occhi di Derek Connolly, dalla quale ne trae un soggetto per un ipotetivo film. Dopo averlo presentato al regista Colin Trevorrow, che se ne dimostra subito entusiasta, decidono di contattare l’autore per acquistare i diritti cinematografici.

Girano il film nel maggio del 2011, per poi presentarlo al Sundance Film Festival, nell’edizione del 2012, vincendo il premo Waldo Salt per la Miglior Sceneggiatura. Il film segna anche l’esordio per il regista Trevorrow, nome per il momento potrà anche dirvi poco, ma si tratta dell’uomo che ha recentemente riportato i “dinosauri” al cinema con Jurassic World, quarto capitolo della celebre saga di Spielberg, in uscita nel giugno di quest’anno. Avventura in cui è stato accompagnato, tra l’altro, ancora una volta dallo stesso Connolly, che ne ha curato lo script. Come si può ben intuire, perciò, il genere fantastico/fantascientifico è particolarmente nelle corde dei due cineasti, se poi si pensa che, quando lo sceneggiatore si presenta dall’amico con l’idea per Safety Not Guaranteed, ad intrigare il regista è proprio il tema del viaggio del tempo, trattato in un modo del tutto innovativo rispetto ai soliti standard.

Certo, il film, va precisato, è innanzitutto una commedia, ma non tradisce mai, per tutta la sua durata, lo spunto di base, ovvero quello più prettamente sci-fi. La vicenda, infatti, parte esattamente dall’annuncio riportato, solo che stavolta sembra tutto vero, o che, almeno, il suo autore ci creda sul serio. Annuncio su cui decidono di investigare, con l’intenzione di scriverci un potenziale articolo, un giornalista, Jeff Schwensen, e i suoi due stagisti, la cinica Darius Britt e il timido Arnau. I tre si recano così nella città dove dovrebbe trovarsi l’autore, lo strano e paranoico magazziniere Kenneth Calloway. La domanda alla base della vicenda, è, ovviamente: ci crede davvero, o è tutto uno scherzo?

A interpretare la protagonista femminile, Darius, è Aubrey Plaza, la quale possiede il cosiddetto physique du role perfetto per la parte, risultando più che convincente nella sua disillusione di partenza, e la meraviglia che poi la colpisce, pian piano che approfondisce la conoscenza di Kenneth. Il “viaggiore del tempo”, invece, è interpretato da Mark Duplass, anche produttore esecutivo del film. Il ruolo dello svogliato e pigro Jeff tocca a Jake Johnson, e chi segue la serie New Girl sa benissimo quanto anche lui possa risultare azzeccato, per quanto, a differenza dello show con Zooey Deschanel, qui il suo personaggio mostra una tale sicurezza di sé, nello stare al mondo, del tutto fuorviante, se si è abituati a vederlo nei panni dell’impacciato barista Nick Miller.

Curioso e divertente, invece, il cameo di John Silveria, l’autore dell’articolo, che, inoltre, figura nei credits della pellicola simpaticamente come “Time Travel Consultant”. Altro accenno di merito, intanto, le musiche, originali, composte da Ryan Miller, oltre all’inserimento di brani dello stesso Duplass o degli Arctic Monkeys, per dirne un paio. Nel cast è presente anche Kristen Bell (Veronica Mars), in una piccola e breve parte, ma che comunque gioca un ruolo-chiave nello sviluppo della vicenda, e nella sua preparazione al fantastico finale.

safety-not-guaranteed2Gli ultimi minuti che chiudono la pellicola, infatti, giocano una parte importante nel trasformare quella che, fino a quel momento, è una commedia più che piacevole, in qualcosa di enormemente “di più”. Va detto che pure la sola accezione di commedia, le andrebbe in realtà piuttosto stretta. Poiché, per quanto la curiosità della bizzarria dell’annuncio, e del suo autore, ovvero di tutto ciò che concerne il background del personaggio di Kenneth, mira ad infondere inizialmente un’atmosfera irriverente e grottesca, i momenti drammatici, con il passare dei minuti, non mancheranno.

Motore dello sviluppo della trama, in tal senso, è soprattutto il citato rapporto che s’instaura tra l’uomo e Darius. La perenne ambiguità che, per tutto il tempo, accompagna le parole e le azioni di Kenneth, ponendo costanti dubbi sulla loro veridicità e, al tempo stesso, lucidità, non scalfisce l’intensità delle dinamiche che si creano tra i due. Vette di emozioni intense, per esempio, vengono toccate nel racconto del personaggio di Duplass sui motivi del viaggio temporale, provocando nella ragazza la medesima volontà di esternare i propri desideri e pensieri più nascosti, sempre così abilmente celati a tutti coloro che la circondano.

Tutto per arrivare ad un finale, come detto, sorprendente e completamente inaspettato, che cambia tutte le carte in tavola, stravolgendo le sicurezze, sia per gli spettatori che per gli stessi personaggi, su cui la pellicola si poggia saldamente per il suo intero corso. Tanto irreale quanto fiabesco, nel suo script Connolly compie così una vera e propria prova di coraggio, perfettamente assistito dalla efficace messa in scena di Trevorrow, aggiungendo ad una storia fino a quel momento comunque più che funzionante, una chiusura magica e memorabile. Se le varie premesse presentate fin qui presentate non vi hanno ancora pienamente convinto, quindi, vi promettiamo solo che si tratta di una scena che, per il modo geniale in cui giunge, vale di gran lunga il “prezzo del biglietto”.

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