Frances Ha: Consacrazione di un genio


FRANCES E’ LA MUSA FRAGILE ED ENTUSIASTA DI NOAH BAUMBACH

tumblr_mw6zx7Ygui1qm7fcfo1_1280Un bianco e nero, una leggera comicità, una brillante commedia, il buffo e drammatico racconto della vita di tutti i giorni con un’eroina fragile, goffa, sgraziata e così tanto vera. Questo è Frances Ha, storia di una spensierata quasi trentenne alle prese con la dura realtà della vita e di un sogno piegato dal peso della cruda esistenza. Frances è una ballerina, tirocinante in una compagnia di danza. Ha la goffaggine e un’amica, anzi la migliore amica, Sophie, con la quale condivide tutto e dalla quale si separa solo nelle ore di lavoro. Vivono insieme, ma purtroppo l’idillio della convivenza è costretto ad interrompersi quando Sophie prende l’importante decisione di andare a vivere con il suo ragazzo, lasciando così la spensierata Frances privata della coinquilina e della stabile certezza di potersi pagare l’affitto. Senza una casa dove stare, trova fortunatamente una temporanea sistemazione da Lev e Dan, un’accoglienza nata da un’improvvisa amicizia con i due, grazie ad un fortuito appuntamento. La vita a New York costa cara però, e Frances, senza più nemmeno il lavoro di apprendista ballerina, sarà costretta ad inventarsi nuovamente, mettendo da parte i sogni, senza perdere però il candore e la fanciullezza che la contraddistinguono. Con un movimento imbarazzato del corpo, si districherà tra personaggi ed eventi cercando di ritrovare la propria strada dopo l’allontanamento dalla migliore amica “uguale a lei, ma con capelli diversi”.

Uscito nelle sale americane nel 2012 e presentato nei nostri cinema solo due anni dopo, Frances Ha può essere considerato già un cult, un classico già immortale.

Questa reale perla del cinema americano è una proiezione d’immagini che riesce a saziare la vista, la mente, l’udito e perfino il gusto. La forza di questa visione, accompagnata da un ritmo veloce, è pregna di battute che tengono attenta e divertita la mente e l’animo dello spettatore. Si crea così un vero piacere che uccide qualsiasi stimolo legato alla fame, appagando il palato. Poco ma sicuro.

Noah Baumbach, sceneggiatore e co-autore con Wes Anderson de Le avventure acquatiche di Steve Zizzou e di Fantastic Mr. Fox, già regista dell’acclamato Il calamaro e la balena, sforna un film peculiare che riesce a rimanere saldamente originale, nonostante continui omaggi e citazioni. Il film è infatti intriso di più sottili e palesati omaggi al cinema francese autoriale del passato. Baumbach cita il cinema di Truffaut con alcune sequenze e musiche prese dalla sua filmografia e omaggia quella di Leos Carax in un modo tanto palese quanto estemporaneo.

Basterebbe questo per amarlo, ma il film del regista americano si rivela anche un notevole ritratto, dolce ma non stucchevole, di valore ma non pretenzioso, di una ragazza distratta e al contempo attratta dalla vita.

Ad impersonare una delle poche ballerine sgraziate al mondo è Greta Gerwig, esponente del mumblecore, il movimento del cinema indipendente negli Usa. Compagna e musa del regista, l’attrice, che fino a pochi anni fa era semisconosciuta ai più, riesce con innato candore e una peculiare simpatia ad attrarre il pubblico, fin dalle primissime battute.

Il personaggio di Frances colpisce perché è una persona dalle grandi fragilità che con la sua imbranataggine, il suo atteggiamento sempre positivo e un’altezza un po’ fuori dal comune, conquista. Perché rimane estremamente normale, risultando così molto semplice immedesimarsi in lei. E’ quindi la protagonista il motore indispensabile del film, che sa essere spassoso già solo grazie ad una brillante sceneggiatura ma che trova nella Gerwig, caratterizzata da una recitazione molto fisica, il mezzo perfetto per inondare le menti dei suoi spettatori. Un’ eccellente commedia dalle tinte esistenziali.

Sostenuta da un’ottima colonna sonora, vanta brani degli artisti di quella musica che ha caratterizzato la Nouvelle Vague, come George Delerue, Antoine Duhamel, ma anche gruppi e autori del Glam Rock anni ’80 come T-Rex, David Bowie e il Paul McCartney solista dei primi anni 80.

In conclusione, Frances Ha, ritratto in bianco e nero di una ragazza, espressione di una generazione speranzosa ma sfortunata, ha il potere di avvolgere e colpire creando un particolare piacere che a fine proiezione vi lascerà uno strano entusiasmo che vi porterà a parlarne e a pensarci per le ore e i giorni successivi.

In attesa di vedere l’ultimo film di questo geniale e divertito regista, Giovani si diventa, in prossima uscita nelle sale italiane, negli States  è già uscito il primo trailer di Mistress America, terza collaborazione tra Greta Gerwig e il regista, che in quest’occasione sarà anche co-sceneggiatrice.

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