Zoo: First look


UOMO CONTRO ANIMALE IN ZOO, SERIE TV ISPIRATA A UN LIBRO DI PATTERSON

ZOO SERIE TV“Per secoli, l’umanità è stata la specie dominante. Abbiamo addomesticato gli animali, li abbiamo messi in gabbia, e li abbiamo uccisi per sport. Ma cosa accadrebbe se intorno al mondo, gli animali decidessero di non volerne più? E se finalmente decidessero di tornare ad attaccarci?” Con questa premessa tratta dal libro Zoo di James Patterson si apre il pilot dell’omonima serie televisiva, in onda sul canale CBS dal 30 giugno. La storia inizia con in varie parti del mondo, quando gli animali iniziano ad assumere comportamenti violenti attaccando l’uomo. Quando gli attacchi si fanno sempre più frequenti, feroci e coordinati lo zoologo Jackson Oz (James Wolk) viene incaricato di risalire alle cause di questa pandemia e cercare di impedirla prima che sia troppo tardi.

Le premesse di Zoo sono tutte buone: c’è Patterson dietro l’ispirazione ed è già sinonimo di successo; l’ambientazione africana è suggestiva, sopratutto in relazione al caldo afoso che stiamo vivendo in questi giorni; si viene trasportati dall’atmosfera, non c’è dubbio. Tuttavia, ben presto diventa chiaro che c’è qualcosa che non va. Gli attacchi degli animali, innanzitutto. La scena iniziale con i leoni inferociti non presenta la suggestiva violenza che ci si potrebbe aspettare, e sopratutto essa viene quasi sempre mostrata fuori scena. Un atto poco coraggioso, ma forse sarà stato determinato dal fatto che la CBS è un canale broadcast e il troppo sangue sullo schermo non sarebbe adatto per il suo pubblico? Un altro punto che gioca a suo svantaggio è la caratterizzazione dei personaggi, che non possiamo esplorare ulteriormente a causa di una sceneggiatura povera e debole.

Jackson Oz è convinto che dietro gli attacchi si nasconda il vero istinto animale, che finalmente si sia risvegliato e abbia deciso di ribellarsi all’uomo, e lo fa avvalorandosi di una teoria che anni fa espose suo padre; al contrario, la giornalista statunitense Jamie Campbell (Kristen Connolly) crede che dietro alla pandemia si nasconda una multinazionale che stia controllando gli animali. I due punti di vista sono affascinanti e in contrasto con loro, e potrebbe nascerne qualcosa di interessante, forse, se giocata bene, nei prossimi episodi.

Nonostante queste debolezze, Zoo è una serie tv estiva da guardare con molta spensieratezza. Uomo contro natura è sempre stato un tema universale e Patterson ha saputo abilmente trasportarlo su carta. Per quanto riguarda la serie tv, a bloccare l’action è quella violenza non mostrata che annoia lo spettatore, che decide di cambiare canale appena può.

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Linguista, aspirante giornalista, amante del cinema, malata di serie tv, in particolare dei crime polizieschi.