Wrath of the Crows: l’ultima fatica di Ivan Zuccon

L’HORROR INDIE ITALIANO CHE FUNZIONA, SOPRATTUTTO ALL’ESTERO

wrathCi risiamo. Più ci addentriamo nel campo dell’indipendente italiano, più ci rendiamo conto di come l’attuale e discussa “fuga dei cervelli” nazionali non riguardi esclusivamente i campi accademici o scientifici. Ivan Zuccon, regista giunto ormai al suo settimo film, è uno dei tanti esempi, forse il più eclatante, di come i nostri talenti sono costretti ad emigrare in terre lontane per avere il meritato riconoscimento. Lo stesso Wrath of the Crows, suo film più recente (2013), ha potuto godere di una cospicua distribuzione estera, ignorato invece dai distributori nazionali, destino comune a gran parte della sua filmografia (l’unica sua opera disponibile in DVD da noi è Bad Brains). In Italia, perciò, è molto famoso “solo” nel cosiddetto underground e basta girovagare un po’ su qualsiasi motore di ricerca per incappare in elogi proveniente da tutto il web, che lo dipingono come uno degli esponenti del genere gore/splatter più validi del nostro paese.

Wrath of the Crows (La rabbia dei corvi) è ambientato all’interno di un lugubre e spaventoso carcere, dove i detenuti, violenti assassini della peggior specie, sono costretti a sottostare alle ingiustizie ordite dalle guardie, che a loro volta dipendono dal “Giudice”, misteriosa figura in cima alla gerarchia della prigione, temuto e rispettato da tutti. L’equilibrio viene sconvolto con l’arrivo di “Principessa”, una nuova detenuta dal mantello di piume di corvo, che possiede le facoltà di leggere la mente altrui, provocar loro terribili visioni ed esaudire addirittura i desideri di tutti. Sospetti, invidia e pulsioni sessuali aleggiano intorno all’ultima arrivata, la quale nasconde una natura oscura e soprannaturale, che va ben oltre ogni umana concezione.          

Nel cast protagonista tanti sono i volti “ricorrenti” nella fimografia del regista italiano, perlopiù extra-nazionali. Tiffany Shepis (Principessa) e Debbie Rochon sono infatti “scream queen” consolidate da lui stesso, la prima in Nympha e la seconda in Colour from the dark. Accanto a loro, Zuccon ritrova Michael Segal, le americane Tara Cardinal e Suzi Lorrain, fino ai nostrani Matteo Tosi, Domiziano Arcangeli ed Emanuele Cerman.

Se le riprese sono state girate a Cà Pesaro, vicino Rovigo, la premiere di Wrath of the Crows si è svolta al Cinespace di Los Angeles, dove tra l’altro c’eravamo anche noi con il nostro evento Film 4 Meeting – Show your talent tenutosi a Malibu, ennesima dimostrazione dell’evidente stima verso i lavori di Zuccon oltreoceano. Solo successivamente il film ha avuto la sua anteprima europea, in Italia, per la precisione durante il Festival Operazione Paura a Forte dei Marmi. Prodotto dallo stesso regista e il suo Studio Interzona, in collaborazione con lo statunitense Zack Ewans, lo script del film si basa su di un soggetto originale firmato sempre dal filmaker polesano, che per la prima volta non s’ispira direttamente ai racconti di Howard Philips Lovecraft, come invece succedeva per la maggior parte dei suoi lavori precedenti.

 

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