Much Ado About Nothing: Missing in Italy

IL “PADRE” DEL CINECOMIC MODERNO JOSS WHEDON RIVISITA SHAKESPEARE

MuchAdo locandinaGENERE: commedia, drammatico

DURATA: 107 minuti

VOTO: 3 su 5

Noi lo conosciamo come Molto Rumore Per Nulla, ma Much Ado About Nothing è il titolo originale della celebre e immortale opera teatrale di William Shakespeare, ambientata, tra le altre cose, nella “nostra” Messina nonché oggetto di innumerevoli riproposizioni sulle scene. Non solo a teatro, ovviamente, visto che anche il cinema non è stato da meno in termini di quantità, con oltre dieci trasposizioni, tra le quali possiamo ricordare quella scritta e diretta dal solito Kenneth Branagh nel 1993. Dopo il film televisivo della BBC in data 2005, a riportare l’opera  sul grande schermo ci pensa così l’americanissimo Joss Whedon: sì, leggete bene, quello di Buffy e degli Avengers.

Riassumere la trama dell’opera ci sembra superfluo nonché stucchevole, vista la fama che la circonda. A noi basta ricordare, come spesso accade nei lavori dell’autore inglese, come la commedia riesca a fondersi brillantemente con la tragedia, in questo racconto incentrato sulle illusioni, perpetrate attraverso “menzogne, manipolazioni ed incomprensioni”, citando lo stesso Whedon. Ci limitiamo così ad informarvi dell’uso del bianco e nero, per l’intera durata della messa in scena, dichiaratamente utilizzato per imprimere maggior realismo, e la sua ambientazione moderna.

Nel film ritroviamo molti volti noti che con Whedon hanno già lavorato in produzioni precedenti, in primis il “fedelissimo” Nathan Fillion, star della serie western/sci-fi Firefly e villain dell’ultima stagione di Buffy, qui nel ruolo di “Carruba”. A seguire Clark Gregg, che tutti conosciamo per essere l’Agente Coulson dello Shield sia in The Avengers sia nello show dell’ABC, stavolta nella parte di “Leonato”, il governatore di Messina. Rilevante protagonista è l’acclamata Amy Acker di Person of Interest, la “Beatrice” nipote di Leonato, la quale in passato ha solcato a lungo come personaggio ricorrente le scene dello spin-off dell’“Ammazzavampiri”, Angel. Come ogni trasposizione shakespeariana che si rispetti, la pellicola ha un ricchissimo cast, per la maggior parte, come gli attori sopracitati, ex-collaboratori del filmaker.

Much Ado About Nothing è infatti un film decisamente personale per Joss Whedon, il quale, pur di realizzarlo, ha perfino fondato appositamente una casa di produzione, la Bellwether Pictures, con l’ausilio di sua moglie. I coniugi non si sono certo fermati qui, visto che la location principale della pellicola è proprio la loro casa di Santa Monica, in California, tra l’altro sede delle “letture shakespeariane” consumatesi l’anno prima insieme ai propri amici, che hanno in questo modo originato l’idea di adattare l’opera. Le riprese,  nel periodo di pausa contrattuale di un Whedon subito post-Avengers, si sono perciò protratte per dodici giorni, nei quali il regista ha chiesto a tutti di mantenere il rigoroso silenzio a riguardo, almeno fino a quando queste fossero terminate. Un lavoro tanto personale, quindi, da impegnare il filmaker addirittura nella composizione della colonna sonora, della quale è autore dei testi e delle musiche.

Se l’operazione sia riuscita o meno, oppure se già di base tocchi vette di profanità indigesta o eccessiva ambizione, lasciamo giudicarlo a voi. Noi preferiamo registrarne la curiosità insita nell’assistere alla coraggiosa volontà di un regista che decide di mettersi alla prova, con del materiale apparentemente lontanissimo dalle sue corde abituali, dimostrando come il cinema abbia ormai aver superato la storica e riduttiva differenza tra “mesterianti” e autori, regalandoci un prodotto che di certo non sarà ricordato negli annali della critica cinematografica, ma quantomeno occuperà un posto di acceso interesse all’interno di una florida carriera personale.

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