Doctor Strange: Recensione

DOCTOR STRANGE ALLARGA IL MONDO MARVEL CON MAGIE, MULTIVERSO E GRAFICA SPETTACOLARE

doctor-strangeGENERE: fantasy, avventura

DURATA: 120′

USCITA IN SALA: 26 ottobre 2016

VOTO: 3,5 su 5

Stephen Strange (Benedict Cumberbatch) è un rinomato neurochirurgo. Altezzoso, modesto e arrogante, dopo un incidente d’auto, scopre di non poter più maneggiare i suoi adorati ferri perché le sue mani subiscono delle lesioni ai nervi. Il suo ego smisurato lo convince a tentare ogni operazione possibile al fine di accelerare il processo di guarigione delle cellule, ma senza risultato. Per caso scopre che un precedente paziente dell’ospedale, il paralizzato Jonathan Pangborn (Benjamin Bratt) era riuscito a riacquistare l’uso delle gambe grazie a una misteriosa medicina in Nepal. Strange parte con un biglietto di sola andata in direzione Kathmandu, dove incontra il potente Antico (Tilda Swinton) e la sua cerchia di mistici, tra cui Karl Mordo (Chiwetel Ejiofor), che come lui era giunto in quel posto isolato dal mondo (talmente lontano che i monaci non conoscono neanche Beyoncé) per trovare una cura ai suoi dolori. Cioè che però propone l’Antico è ben diverso dal viaggio di guarigione che Stephen si aspettava: l’ambigua figura spiega la filosofia di “riorientare lo spirito per guarire meglio il corpo”. Inizia per Strange un duro allenamento dove conoscerà magie, mondi oscuri e la capacità di alterare il tempo e lo spazio.

Doctor Strange è l’ultimo cinecomic del 2016 ed è attesissimo dal pubblico per una serie di motivi diversi. Primo fra tutti la presenza di Benedict Cumberbatch, lo Sherlock della BBC, molto simile fisicamente al Supremo Stregone dei fumetti, che debutta nel mondo Marvel con un personaggio che ricorda un po’ il genio, miliardario, playboy (senza essere filantropo) Tony Stark. Strange infatti ha molto in comune con Iron Man, e il percorso che compie per scoprire le sue nuove capacità è simile. Il film diretto da Scott Derrickson pecca però nell’aver saltato qualche passaggio nel character development del protagonista. È pur vero che il pubblico assiste al maturamento di Tony Stark attraverso tre pellicole e crossover vari, ma in Doctor Strange si ha la sensazione che manchi qualche passaggio. Dalle scene dell’addestramento e quelle del cambiamento di Stephen (marcate dal cambio di look con barba incolta e ciuffo ribelle) passa un breve lasso di tempo.

Altra pecca è purtroppo il poco spessore dato al personaggio interpretato da Mads Mikkelsen, il malvagio ed ex adepto dell’Antico, Kaecilius, introdotto non come un vero e proprio villain (perché qui l’onore spetta a Dormammu, signore oscuro della Dimensione Oscura). Kaecilius ha degli scopi specifici; non agisce senza logica, ma dietro le sue folli azioni c’è sempre un motivo, come il Joker de Il Cavaliere Oscuro. Un vero peccato per la performance di Mikkelsen, qui non sfruttata la massimo, ma che in alcune scene con Cumberbatch raggiunge il suo culmine. Personaggio marginale nel fumetto, la Christine Palmer di Rachel McAdams ha un ruolo più ampio in Doctor Strange, e diventa la parte più nascosta di Stephen, l’unica in grado di abbattere i suoi muri.

Se c’è una cosa che film e serie tv Marvel hanno sempre fatto è stata quella di creare una connessione gli uni con gli altri e questa tradizione continua anche con Doctor Strange. Nella pellicola viene introdotta la concezione del multiverso della Marvel, ovvero la possibilità che esistano altri universi al di là del nostro spaziotempo. In questo contesto, il film influenzerà la quarta stagione di Agents of SHIELD (la presenza mistica di Ghost Rider e la menzione al Darkhold, antico artefatto di magia nera). In precedenza, invece, Agent Carter ci aveva già parlato della Materia Zero, la dark matter proveniente da un’altra dimensione.

Con una grafica spettacolare che darà allo spettatore l’idea di sentirsi in Inception e Interstellar, riferimenti ad altre opere Marvel e cameo di Stan Lee, Doctor Strange introduce un nuovo mondo che lascerà gli spettatori senza fiato e con mille domande sulla vita, le seconde possibilità e la preziosità del tempo a nostra disposizione.

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Linguista, aspirante giornalista, amante del cinema, malata di serie tv, in particolare dei crime polizieschi.