La Poetica del Male di Simone Bracci

LA POETICA DEL MALE, IN VENDITA IL PRIMO SAGGIO SUL CINEMA DI SIMONE BRACCI EDITO DA ARACNE EDITRICE

POETICA DEL MALE

Dopo aver fondato Film 4 Life nel 2008, il direttore del nostro magazine Simone Bracci ha da poco pubblicato il suo primo saggio di settore edito da Aracne Editrice: LA POETICA DEL MALE. Come accaduto su Lifestar.it, lo abbiamo intervistato sull’argomento, un modo per auto-promuovere il libro che racconta le “visioni pulp del cinema contemporaneo”. Vediamo in che modo…

Quando è arrivata la scintilla?

Avete presente quando la rivelazione ti arriva il primo giorno in sala? Bene, me lo ricordo come fosse ieri, era il 1989 e con mio zio andai a vedere Ghostbusters 2. Il primo film al cinema della mia vita, emozione pazzesca. Sono passati quasi 20 ed eccomi qui, a raccontare la nascita primordiale della mia passione cinema. Diventata poi successivamente una professione a tutti gli effetti, in modo differenti, che abbracciano tutti l’unica filiera in cui abbia dato tutto me stesso. Un pomeriggio di una vita fa e tutto è cambiato in un certo senso.

L’idea di un saggio dove risiede?

Il libro nasce da una email e da un’esigenza al contempo. La prima, quella da parte di Aracne Editrice, un messaggio esplorativo in cui mi chiedeva, qualora interessato, di mettere nero su bianco (ancora una volta) e quindi aggiornare la mia tesi di laurea, un lavoro di qualche anno fa dal titolo quasi omonimo. La seconda la volontà evidente di riprendere un discorso lasciato sospeso, tornare a parlare di contemporaneità del cinema in ottica accademica. La sfida mi è sembrata suggestiva e ho accettato con piacere. La poetica del male si focalizza proprio sulla proposta esasperata di un concetto di scrittura, analizzato in maniera diretta.

I punti di riferimento della tua formazione? 

Sono stato un amante del fumetto, che divoravo senza sosta (spendendo parecchi soldini), dalla Bonelli ai manga. Il profumo della carta, i baracchini dell’usato, Dylan Dog. Poi piano piano ho metabolizzato il tutto e sono passato ad altro, nuove storie, nuove forme di comunicazione. Da sempre appassionato di Graphic Novel e visioni hard boiled, ho scelto di raccontare una contro cultura americana che giace nel DNA di tutti quegli appassionati che in Italia a inizio anni 90 sono interfacciati quotidianamente con i film di Hollywood.

Nasce in quel modo il tuo soprannome d’arte?

Proprio così, Doc Brown e il suo Grande Giove, le avventure di Marty e di tutte quelle trilogie capolavoro che hanno segnato la mia adolescenza e un certo modo di vedere il mondo come Ritorno al futuro. Ne ho preso spunto e l’ho concentrato in una tematica che stava a me molto a cuore, diventata soggetto di un testo critico, prima, tesi di laurea poi. Ora è a tutti gli effetti un prodotto editoriale che spero verrà diffuso e apprezzato. Una lettura metropolitana che studia un genera e vuole far spaziare con la mente.

Progetti imminenti? 

Ora si punta alla qualità e a far girare il mercato. In ottica produttiva, ugualmente che sia un prodotto editoriale o un prodotto audiovisivo, il concetto è lo stesso. Mai fermare la ruota, continuare anzi cominciare sul serio ad investire su progetti differenziati, puntellare lavori vincenti e proporre il nuovo. Siamo fermi da almeno una decade e proponiamo sempre la stessa “minestra” tematica. Da un paio d’anni il meccanismo ha prodotto qualche idea innovativa e diversi volti in grado di proporsi in concreto sul mercato internazionale. Tra i vari esempi la factory creativa Mad Rocket Entertainment è una di queste realtà e io sono fiero di farne parte.

doc______Nel cinema è cresciuta, a partire dallo scorso decennio, la necessità di raccontare un certo tipo di tematica, la volontà di esporre agli occhi dell’opinione pubblica la rappresentazione del “male” inteso come riflesso condizionato delle nostre società. L’autore tenta di spiegare il motivo del successo planetario, che, a cavallo del nuovo millennio dominato da una fase di insicurezza e instabilità politica globale, porta il pubblico a ricercare nella violenza “mediatica” la risposta salvifica ai propri timori. Un esempio di cinema pulp? Sangue, violenza e ironia

______Simone Bracci si è laureato in Editoria e giornalismo presso l’Università di Roma LUMSA con una tesi in “Storia e critica del cine- ma”. Nell’ultimo decennio si è formato professionalmente tra Italia e Stati Uniti, dedicandosi all’industria della filiera entertainment, acquisendo esperienza presso uffici stampa e successivamente come responsabile di produzione. Nel 2008 realizza il magazine online di cinema «Film 4 Life», che si occupa di promuovere il cinema indie e main- stream. Lo scorso anno si è unito a una società di produzione audio- visiva, la Mad Rocket Entertainment, che valorizza prodotti di gene- re spaziando dal thriller all’horror. La poetica del male è il suo primo volume dedicato al mondo del cinema.

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