Beetlejuice, il secondo film di Tim Burton

Beetlejuice

GROTTESCO, COMICO E HORROR, BEETLEJUICE – SPIRITELLO PORCELLO È UN MIX DI GENERI CHE HA CONFERMATO IL SUCCESSO AI BOTTEGHINI DI UN GIOVANE TIM BURTON

beetlejuice“Dite il mio nome, ditelo due volte e alla terza io arriverò!” Ecco, forse non conviene ripetere per tre volte il nome di Beetlejuice. Sarà pure un consulente dell’aldilà, ma è meglio non averci niente a che fare. Chiedete ad Adam e Barbara che per disperazione si sono rivolti a lui e ne è scaturito uno spassoso disastro.

In Beetlejuice – spiritello porcello, Tim Burton porta sul grande schermo una commedia grottesca dove i fantasmi vogliono cacciare gli umani dalla propria casa, la gente di New York apprezza il paranormale e una ragazza goth riesce a vedere gli spiriti e quasi ne sposa uno.
Con un cast stellare, in primis Michael Keaton che interpreta lo spiritello, Beetlejuice – spiritello porcello è stato un successo finanziario. Il film è riuscito a guadagnare cinque volte tanto l’importo speso per la propria realizzazione e nell’anno della sua uscita, 1988, è arrivato decima nella classifica di guadagno dei film dell’anno.

La trama del film è un classico ghost movie, ma al contrario. Adam e Barbara (Alec Baldwin e Geena Davis), una giovane coppia di sposini, sono vittime di un incidente stradale ma scoprono di essere morti solo una volta tornati a casa, dove trovano il libro “Il Manuale del Novello Deceduto”. Intrappolati in casa, Adam e Barbara, vengono infastiditi dalle personalità eccentriche della famiglia Deetz, proveniente da New York e nuova acquirente della loro villa.
Winona Ryder - BeetlejuiceI due fantasmi cercano di spaventare senza successo i nuovi inquilini, ma scoprono che la figlia adottiva Lydia, una giovane Winona Ryder con una frangetta improbabile, riesce a percepirli e vederli. Così, Adam e Barbara, dopo essersi rivolti alla loro assistente tombale, decidono di invocare Beetlejuice, uno spirito specializzato nelle bio-esorcizzazioni, ovvero di liberare dagli umani la casa in cui abitano i fantasmi. Il resto è storia.

Con il suo secondo lungometraggio Tim Burton inizia a riproporre la tecnica della stop motion, con la quale poi creerà film interi: The Nightmare Before Christmas (1993), La sposa cadavere (2004) e Frankenweenie (2012). La stop motion era data per morta, sorpassata dalla grafica del computer, ma Tim Burton la riporta in auge nella cinematografia contemporanea. E al riguardo il regista afferma: “La stop-motion dà al film una qualità all’antica, quasi tattile. Offre davvero l’idea che il personaggio si muova, inquadratura dopo inquadratura”.

Fra poco più di due settimane è Halloween e se questo Blockbuster Memories vi ha fatto venir voglia di riportare in vita Beetlejuice, non nominatelo tre volte, ma truccatevi pesantemente, invitate a casa degli amici e, servendo un cocktail di gamberi, ricreate una delle scene madri.

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