Coco: l’incontro con il regista Lee Unkrich

IL NUOVO FILM DISNEY PIXAR COCO PRESENTATO A ROMA: IL REGISTA LEE UNKRICH HA PARLATO DEL PROGETTO, DAL 28 DICEMBRE IN SALA

Coco PosterMiguel ha un sogno: diventare un celebre musicista come il suo idolo Ernesto de la Cruz. La sua famiglia però non gli permette di realizzarlo, e infatti da generazioni vieta ogni forma di musica. Desideroso di dimostrare il proprio talento, a seguito di una misteriosa serie di eventi, Miguel finisce per ritrovarsi nella sorprendente e variopinta Terra dell’Aldilà, imbattendosi nel simpatico e truffaldino Hector. Insieme scopriranno la storia, mai raccontata, della famiglia di Miguel.

Conoscere le proprie origini per scoprire il proprio destino: potrebbe essere questo il motto di Coco, nuovo film Disney Pixar, che sarà nelle sala dal 28 dicembre 2017, ed è stato presentato oggi alla stampa a Roma. Per l’occasione il regista di Coco Lee Unkrich, accompagnato dalla produttrice Darla K. Anderson, ha parlato del progetto, rispondendo alle domande dei presenti.

In Coco il tema dell’aldilà è trattato in modo assolutamente laico, senza Dio e senza Dei ad accogliere i morti. Come mai questa scelta?
Il nostro scopo era di mettere in scena una rappresentazione della terra dei morti quanto più fedele possibile alla tradizione messicana de “el dia de los muertos”, ed era altrettanto importante far capire che la destinazione finale non è quella che mostriamo. Le persone devono pensare che una volta morti si può andare ovunque si crede, anche perché essendo questo un film che speriamo possa essere visto e condiviso in tante parti del mondo da persone con credenze e religioni differenti, ognuno può stabilire quale è l’aldilà. Quello che volevamo far vedere è che si muore ancora una volta quando si viene dimenticati, ma poi dove si va rimane un mistero.

Lee Unkrich regista CocoQuali sono state le tecniche d’animazione utilizzate per il film? Sono state ottimizzate delle tecniche già usate in precedenza?
La rappresentazione della terra dei morti è stata una delle sfide più difficili da affrontare, non soltanto da un punto di vista tecnico, ma anche da un punto di vista di design perché avremmo potuto fare qualsiasi cosa. Abbiamo portato avanti tantissime ricerche, ma tutto è stato basato sulla fantasia e sulla creatività, anche se volevamo che fosse tutto radicato nella realtà. Così la terra dei morti è nata come una città in continua costruzione perché continuamente le persone passano a miglior vita, Il mio team tecnico ha lavorato sodo e in strettta collaborazione per realizzare qualcosa che anche solo qualche anno fa non sarebbe stato possibile fare.

Uno dei personaggi, Ernersto de la Cruz, sembra avere qualcosa di Elvis. A chi vi siete ispirati per connotare i suoi tratti?
Per noi era estremamente importante realizzare un personaggio che fosse carismatico e risultasse subito molto amato, e per realizzarlo ci siamo ispirati a diversi cantanti messicani molto famosi come ad esempio De la Fuente, e c’è una pennellata di Elvis effettivamente.

Il ruolo della musica, infine, è decisivo, è una vera protagonista.
Fin dall’inizio volevo riempire il film di tanta, tantissima musica, e in un certo senso l’ispirazione è stata il film dei fratelli Coen Fratello dove sei? dove la storia è impossibile che venga separata dalla musica, anche se di un genere specifico. In quel caso era americana e qui naturalmente messicana.

Coco vanta una colonna sonora originale composta dal premio Oscar® Michael Giacchino (UpRogue One: A Star Wars Story), una canzone scritta dai vincitori dell’Oscar® Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez (Frozen – Il Regno di Ghiaccio) e brani musicali aggiuntivi scritti da Germaine Franco (Dope – Follia e RiscattoShovel Buddies) insieme a Molina. Il team è inoltre arricchito dal consulente musicale Camilo Lara del progetto musicale Mexican Institute of Sound e dai consulenti culturali Lalo Alcaraz, Marcela Davison Avilés e Octavio Solis.

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