Avengers Infinity War: recensione

Titanica impresa dei supereroi Marvel riuniti contro Thanos in un film divertente e intimo

29339464-1728351930575254-6276127150051426304-o_d6m1GENERE: azione, fantascienza, avventura

DURATA: 149′

USCITA IN SALA: 25 aprile 2018

VOTO: 4 su 5

Gli Avengers, divisi dopo gli eventi di Captain America: Civil War, uniscono le forze con i Guardiani della Galassia per combattere Thanos, intenzionato a impossessarsi delle sei Gemme dell’Infinito per dominare sull’intero universo. Un film non facile, quello di Avengers Infinity War. Un’impresa titanica nelle mani dei fratelli Russo, che riescono, però, nell’intento di far divertire e commuovere allo stesso tempo il pubblico. La pellicola è di proporzioni bibliche: due ore e mezza di scene d’azione, tra duetti brillanti e geniali (segnaliamo le lotte al testosterone tra il Thor di Chris Hemsworth e il Peter Quill di Chris Pratt, ma anche i dialoghi frizzanti e  da prime donne tra il Doctor Strange di Benedict Cumberbatch e il Tony Stark/Iron Man di Robert Downey Jr.).

Senza ulteriori indugi, la pellicola ci catapulta fin dai primi istanti nell’azione: Thanos (Josh Brolin), dopo essere apparso brevemente in The Avengers e ne I Guardini della Galassia, è alla ricerca delle gemme dell’Infinito (anima, spazio, tempo, realtà, mente e potere), ognuna custodita da uno dei nostri eroi. L’unico problema? Gli Avengers si sono sciolti. Sì, come “una band, come i Beatles”, per citare Bruce Banner (Mark Ruffalo). L’umorismo dei Guardiani regna incontrastato nella pellicola, restando fedele al suo marchio di fabbrica. Insieme a loro, Thor, che sembra aver ritrovato la sua dimensione umoristica intrapresa con il terzo film della saga, Ragnarok. L’idea di dividere l’ampia squadra di supereroi è voluta: il film risulta più complesso rispetto ai precedenti, perché è difficile riuscire a gestire un grosso numero di personaggi, che alla fine trovano il giusto spazio in ogni scena. La grande scena d’azione, ampiamente anticipata nel trailer, si svolge a Wakanda, la terra di Black Panther (Chadwick Boseman). Nel cuore dell’Africa, lui, un barbuto Captain America (Chris Evans), una bionda Vedova Nera (Scarlett Johansson), il Soldato d’Inverno Bucky (Sebastian Stan) e Sam Wilson (Anthony Mackie) si scontrano contro l’esercito di Thanos.

Non manca l’amore in Avengers Infinity War, quella forza, forse più potente delle gemme stesse, che muove tutto. C’è spazio per esplorare il profondo legame tra Wanda (Elizabeth Olsen) e Visione (Paul Bettany), protettore della gemma della mente e quasi più a rischio di tutti; quello tra Star Lord/Peter Quill e Gamora (Zoe Saldana), e tra Tony e Pepper (Gwyneth Paltrow). Perfino Thanos diventa un super cattivo in grado di suscitare pietas. Il suo amore paterno per la figlia Gamora trasforma il film in un viaggio intimo e personale. Per Iron Man, invece, l’odio verso Thanos deriva da quel trauma dell’attacco a New York, tra attacchi di panico e ansia che continuano a tormentarlo. Avengers Infinity War chiude la Fase 3 della Marvel con un finale sorprendente, quasi sconvolgente, e difficile da dimenticare.

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Linguista, aspirante giornalista, amante del cinema, malata di serie tv, in particolare dei crime polizieschi.