Canneseries: Francesco Montanari miglior attore

IL PROTAGONISTA DE IL CACCIATORE TRIONFA, INTANTO APPLE SI AGGIUDICA IL CICLO DELLA FONDAZIONE

montanari canneseries Si è conclusa ieri, 11 aprile, la prima edizione del Cannes International Series Festival, nato da una costola di uno dei più importanti festival cinematografici del mondo, dedicato però, come da titolo, alle serie televisive. Proprio nei giorni in cui si scatena la polemica tra la kermesse francese e Netflix, al momento tra i più illustri esponenti dei distributori e produttori di show tv, la manifestazione Canneseries certifica come non mai l’interesse dell’industria per questo florido mezzo audiovisivo. Dal 7 all’11 aprile, come detto, una giuria presieduta dallo scrittore Harlan Coben, ha infatti visionato e giudicato dieci diversi episodi pilota di serie provenienti da tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Messico, dalla Germania alla Spagna, fino all’Italia, presente con Il Cacciatore, proprio in questi giorni su Rai 2. Sulla famosa Croisette, per l’occasione dipinta di rosa, hanno quindi sfilato star e autori internazionali, tra cui anche diversi provenienti da serie fuori concorso, che si sono guadagnati il diritto di essere celebrati  al pari dei loro colleghi del grande schermo.

Obiettivo di Canneseries, infatti, è proprio quello di dar visibilità internazionale a show televisivi di alto livello ma che ancora non riescono a competere con le produzioni statunitensi. Proprio Il Cacciatore, per esempio, è stato acquistato nei giorni del festival da Amazon Prime Video per essere diffuso in tutto il mondo. La serie italiana, allora, si dimostra indiscussa protagonista della manifestazione, visto che è stato Francesco Montanari ad aggiudicarsi il premio come miglior attore, che la giuria aveva il compito di consegnare ad unico interprete, ossia indipendentemente dal sesso. “Voglio ringraziare il mio agente. Mi aveva detto: in cinque anni ti porterò sul palcoscenico di Cannes e ce ne sono voluti solo tre” ha commentato sul palco Montanari, al momento di ricevere il prestigioso premio. Accanto a lui, l’israeliana When Heroes Fly trionfa invece come miglior serie, mentre il norvegese State of Happines vince in ben due categorie, quelle per la miglior sceneggiatura e per le migliori musiche. La serie colombiana Miguel, infine, vincitrice per il miglior cast, chiude infine la consegna dei premi di una prima edizione indubbiamente storica (che tra l’altro lascia a mani vuote Gael Garcia Bernal e la sua Aqui en la Tierra) per l’importanza riconosciuta alle produzioni piccolo schermo, per quanto sicuramente rivedibile nel regolamento. Molti han fatto notare, a torto o a ragione, che il giudizio di una serie, da parte della giuria, in base alla sola visione dei pilot non è del tutto consono al racconto seriale, chiedendo di trovare soluzioni alternative per i prossimi anni.

apple fondazione Panorama seriale che sta invece per essere scosso da un nuovo, e in questo caso più che potente, concorrente: la Apple, che in effetti già da diversi mesi ha annunciato la sua entrata in scena, ancora in fase di sviluppo. Dopo le notizie riguardanti progetti riguardanti ora una serie prodotta da Jennifer Aniston e Reese Whiterspoon, ora altre due curate rispettivamente dagli autori Damien Chazelle e M. Night Shyamalan, fino alla Amazing Stories di Steven Spielberg, si è sparsa per la rete un altro enorme colpo messo a segno dalla società fondata da Steve Jobs. La Apple si è infatti aggiudicata l’adattamento televisivo del celebre Ciclo della Fondazione di Isaac Asimov, evidentemente soffiandolo alla HBO che mesi fa aveva ordinato la serie, affidando il progetto a Jonathan Nolan (Westworld).

In molti, in realtà, ci hanno provato per anni, dalla FOX alla Warner fino alla Sony, ma spesso la difficoltà di adattare una trama così densa e complessa come quella della trilogia di Asimov (pubblicata tra gli anni ’51 e ’53, che è inoltre valsa allo scrittore il Premio Hugo come miglior ciclo fantascientifico nel 1966) ha alla fine portato a desistere chiunque. L’evoluzione delle serie tv e l’incremento generale degli investimenti economici nel produrle, deve però aver convinto Apple e Skydance che si tratta indubbiamente del mezzo audiovisivo più giusto e azzeccato, al giorno d’oggi, per realizzare qualcosa che riesca a dare dignità e lustro all’imponente opera di Asimov.  A occuparsi della sceneggiatura saranno David S. Goyer (Batman VS Superman) e Josh Friedman (al lavoro anche nei sequel di Avatar per James Cameron), autori scelti per quello che indubbiamente sarà uno dei prodotti di punta della futura neo-nata piattaforma streaming.

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