Shark – Il primo squalo: recensione

SHARK – IL PRIMO SQUALO, UNA PRODUZIONE DI ALTO LIVELLO PER UN B-MOVIE ADATTO ALLE CALDE NOTTI D’ESTATE

shark locandinaJonas Taylor (Jason Statham) durante una missione di salvataggio sott’acqua si ritrova a sacrificare due dei suoi migliori uomini a beneficio del resto della truppa. Il rimorso lo perseguita e così si ritira ad una vita di ozio su una spiaggia bellissima, con in mano sempre una birra. Il passato torna a bussare alla porta quando la sua ex moglie, insieme ad altri due esploratori della stazione futuristica Mana One, si ritrova bloccata in fondo all’oceano.

A dirla tutta, è al di sotto del fondale, avendo penetrato una superficie invisibile che ha permesso di scoprire un intero mondo di cui s’ignorava l’esistenza. Jonas malvolentieri accetta, tuttavia il salvataggio apre anche un varco al Megalodon, uno squalo preistorico dalle gigantesche dimensioni creduto estinto, che li segue fino in superficie.

Shark – Il primo squalo (o The Meg in originale, abbreviazione di Megalodon, neanche fosse un animale domestico) è più vicino a Snakes on a plane che a Lo Squalo. L’ambizione c’è tutta, la scenografia, le sequenze d’azione, gli effetti visivi, tutto da capogiro; sono i personaggi e i dialoghi ad essere da B-movie, ma proprio di quelli più trucidi. Un film di questo tipo è classico intrattenimento spensierato e, certe sequenze, che poi sono finite anche nel trailer, sono ben orchestrate e di sicuro impatto, come quella della bambina davanti alla vasca al quale si approccia lo squalo o il cagnolino che fugge nuotando alla disperata in mare.

Il divertimento, perverso lo ammettiamo, sta nel vedere i protagonisti fare una brutta fine uno per uno, e in questo senso forse ci sono fin troppi sopravvissuti. La sceneggiatura purtroppo fa acqua da tutte le parti e a volte suscita risate invece che terrore. È un cosiddetto film da drive in, o da vedere in tv in una calda notte d’estate con le finestre aperte. Ma non ha pretese di essere quello che non è, perciò per chi ha voglia di spegnere il cervello per una sera è altamente raccomandato.

 

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