Focus: il lato candido del cigno nero

RACCONTARE LA FRAGILITÀ UMANA ATTRAVERSO L’ARTE

C’è una cosa che riesce perfettamente a DARREN ARONFSKY, già acclamato regista di un mancato premio Oscar quale poteva e doveva essere THE WRESTLER: la capacità indiscussa di partire da un mondo, un microcosmo per narrare l’ambigua relazione tra corpo e psiche.

Già MICKEY ROURKE aveva messo in scena un conflitto interiore di proporzioni shakespeariane; qui è la volta di una superba NATALIE PORTMAN, assolutamente perfetta nel ruolo di Nina.

La scelta di trasporre la fragilità umana in un mondo come quello del balletto in cui la continua ricerca della perfezione, l’agonismo e il controllo la fanno da padrone spesso a discapito di una visione oggettiva della realtà, appare quanto mai valida.

Nella pellicola tutte le peculiarità dell’ambiente della danza vengono amplificate all’inverosimile e la visione che ne risulta, sia in termini di doti e caratteristiche dei danzatori che per atmosfera, toni e dialoghi, appare piuttosto verosimile.

Ma Black Swan non è un film sulla danza. L’arte è un pretesto per indagare ancora una volta il complesso rapporto tra mente e corpo e, quest’ultimo, ne esce mutilato, sconfitto ed alla fine inerme. Ci sono ambienti, che se frequentati da soggetti predisposti, fagocitano l’anima. La Nina di Aronofsky/Portman è in balìa di sé stessa e di un “mestiere” che non le concede alcuna intromissione nel mondo reale.

La pellicola, dalla fotografia cupa e claustrofobica, oscilla costantemente tra realtà, intesa come serie di accadimenti, e finzione in un turbinio complesso e intricato che culminerà nell’acme finale.

Aronofsky non commette mai l’errore di prendere la strada più facile. La sua non è una visione didascalica del processo psichico che sperimenta la protagonista, tutt’altro. Piuttosto che abbandonarsi a inutili elucubrazioni mentali come ci si potrebbe aspettare da un tema così intimista, la sceneggiatura mette in fila una serie di fatti che seppur spesso frutto della mente di Nina e quindi irreali, di fatto contribuiscono alla diegesi del racconto in un avanzare inarrestabile verso il solo finale plausibile. Ma non scontato.

Black Swan è candidato a 5 Premi Oscar (tra cui miglior Regia e miglior Attrice Protagonista) ed uscirà nelle sale italiane il prossimo 18 Febbraio.

Scritto da Alice Ungaro

per 4Four Magazine, rivista in partnership con Film4Life!

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