Spielberg in cantiere

Quattro nuovi progetti per il papà di E. A dispetto dei 61 anni da poco compiuti e per altro portati benissimo, Steven Spielberg continua a dimostrare una vitalità e un entusiasmo da regista ventenne in cerca di fama e di gloria. In realtà se andiamo a rileggere i titoli delle pellicole del cineasta originario di Cincinnati ci rendiamo conto di come si possa in breve costituire una piccola raccolta di veri e propri capolavori che rimarranno per sempre nel gota della filmografia. Reduce dall’ennesima fatica dietro la macchina da presa, che questa volta lo ha portato indietro di qualche anno, facendogli riscoprire uno dei suoi personaggi più leggendari quale il dottor Indiana Jones (con le sembianze dell’evergreen Harrison Ford), Steven è già pronto per dirigere quattro nuovi film, due dei quali destinati a portarsi dietro non poche polemiche. Ma andiamo con ordine. Il progetto cui sta lavorando in questi giorni lo vede a fianco di Peter Jackson e la sua compagnia di effetti speciali Weta nel tentativo di dare volto umano al personaggio d’animazione Tintin, reporter giramondo durante il periodo della seconda guerra mondiale. Una trilogia che sarà diretta dai due utilizzando la tecnica del “motion capture”, già usata da Zemeckis in Polar Express e Beowulf e che sarà proiettato in 3D nonostante i dubbi espressi più volte dallo stesso Spielberg circa la possibilità di uno sviluppo nel breve termine di tale strumento. Secondo titolo in cantiere è Lincoln film con Liam Neeson sulla figura del presidente americano, che scatenò una guerra civile al fine di liberare il paese dalla schiavitù, pellicola nella quale sono affrontati i temi della discriminazione razziale già trattati in Amistad. La storia americana e la politica sono al centro anche del terzo progetto, dal titolo The trail of the Chicago 7. Cast stellare, Will Smith e Kevin Spacey tra gli altri, per raccontare quando nel 1968 sette ragazzi attivisti dell’opposizione extra parlamentare furono accusati di cospirazione contro lo Stato, per aver protestato veementemente al convegno per le primarie dei democratici. Un pellicola che, raccontando gli anni di forte contestazione che si sono riscontrati in tutto il mondo, cela un forte contenuto sociopolitico come già in altre dirette in passato dallo stesso regista Munich e Schindler’s list su tutti, ma anche The Terminal uscito in clima post 11 settembre). Ma volete sapere qual’è in realtà il film cui Spielberg tiene di più? Naturalmente Interstellar. Un titolo che lascia ampio spazio all’immaginazione, un soggetto molto ambizioso ai confini della fantascienza che tratterà l’astrofisica con rimandi alle teorie relativiste di Einstein. Ancora una volta un film che getta uno sguardo malizioso allo spazio infinito dell’universo e ad alcuni dei tanti misteri racchiusi in esso.

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Onnivoro cinematografico e televisivo, imdb come vangelo e la regia come alta aspirazione.
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