Il mito del gothic

Tim Burton. Burton Tim. Mister Tim “Vincent” Burton. Comunque vogliate chiamarlo ormai è leggenda, un regista che ha saputo creare un genere e dargli colori, ombre e luci sul set.

Ma il signor Bonham Carter è anche infaticabile professionista e, dopo il chiacchieratissimo Alice in 3D, prosegue su questa strada e si dedica ad un nuovo progetto.

Riporterà infatti sullo schermo uno dei suoi primi cortometraggi, la vicenda tratta dal celebre romanzo di Mary Shelley, ma in versione parodistica, ovvero Frankenweenie, cane defunto e riportato in vita tra lo spavento generale da un dottore molto affezionato al suo cucciolo.

L’adattamento per il grande schermo sarà ad opera della sceneggiatrice Linda Woolverton, che con il regista co-produrrà la pellicola, distribuita ancora una volta dalla Walt Disney Company e pure questa in tre dimensioni.

Augurandoci che riesca prossimamente ad uscire dalle spire produttive della casa di Topolino, troppo restrittiva per i suoi canoni orrorifici, Burton ha inoltre dichiarato alla stampa (e quindi al nostro servizio..) che considerati i notevoli incassi della sua opera recente nel mondo delle meraviglie, avrà ampio margine per portare al cinema anche un altro classico della letteratura gotica: La famiglia Addams.

Già vista in sala diretta da altri suoi colleghi, dallo stakanovista Tim ci si attende una rilettura decisamente meno ghignante delle precedenti, un film quindi dai toni cupi e con atmosfere dark che tanto ben si prestano al suo stile narrativo.

Basti vedere la mostra che ha creato al Moma di New York per capire quanta gente si avventerà a comprare il biglietto per i suoi prossimi (annunciati?) trionfi al botteghino. È CameronMania!

Noi intanto vi mostriamo il suo film più intimo e cult: Vincent.

Simone Bracci

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