Sten e lex @ roma

I DUE STREET ARTISTS ALLA CO2 GALLERY

Muri scrostati e diseguali, matrici di carta strappate e lasciate a pendere stancamente, i grandi volti del repertorio di Sten&Lex che una volta ti fissano ed un’altra perdono il loro sguardo chissà dove. Panoramica di una qualche via di Roma scelta dal duo street per un’altra incursione artistica sui muri della città? No, ci troviamo nella galleria CO2 contemporary art e quella di cui si parla è la prima mostra personale della coppia di artisti romani.

L’ingresso nel sistema istituzionale dell’arte contemporanea sancisce ufficialmente il loro futuro di coppia artistica, che da qui ai prossimi anni lavorerà esclusivamente a quattro mani. L’unione tra –sten-, re dello stencil, e Lex, regina del poster, si conferma inesauribile fonte d’ispirazione ed energia creativa. La stessa tecnica utilizzata, da loro ideata e ribattezzata “hole school”, è il risultato di un connubio perfetto tra le due tradizionali tecniche street.

Alla base rimane un processo estremamente laborioso di ritaglio della matrice in carta, che sembra recuperare in ambito contemporaneo il valore antico della produzione artigianale. Per realizzare la serie di opere inedite presentate in CO2, gli artisti hanno introdotto un secondo passaggio fondamentale per ottenere, anche all’interno della galleria, l’effetto di usura e consumo che contraddistingue le loro opere pubbliche.

La matrice è stata incollata alla tavola precedentemente preparata e, una volta pennellata la vernice a contrasto e seccata la colla, è stata strappata totalmente o in parte. Questa sorta di décollage, che ricorda da vicino le pratiche neorealiste di Mimmo Rotella e Jacques Villeglé, conferisce alle opere una qualità rozza e vissuta, destinandole sin dalla nascita ad un’obsolescenza programmata. In questo modo ha luogo un passaggio linguistico fondamentale, ovvero lo slittamento della tecnica a stencil dalla serialità della produzione all’unicità delle opere realizzate.

Oltre che tecnica, la mostra propone anche un’importante novità iconografica: i protagonisti degli interventi di Sten&Lex non sono più le icone pop del cinema o quelle della storia dell’arte tradizionale, ma comunissimi volti di persone anonime. Ogni immagine elaborata è frutto di ricerche all’interno di archivi fotografici degli anni Sessanta e Settanta, come testimoniano le acconciature, gli abiti e gli accessori dei personaggi.

I ritratti producono così una fascinazione “vintage” e lasciano libero l’osservatore nell’uso di qualsiasi chiave interpretativa. Come accade con un’immagine a pixel o un quadro post-impressionista francese, per favorire la ricomposizione ottica della figura, e apprezzare al meglio l’opera, è necessario osservarla da un’adeguata distanza. Inaspettatamente, infatti, i tratti dei personaggi sono ricostruiti tramite una fitta teoria di righe e punti, millimetricamente differenziati nel loro spessore per rendere al meglio ogni minuscolo particolare.

A contribuire al superamento delle diatribe a proposito del graffitismo urbano e del writing, contro i quali si sono lanciati (spesso a ragione) innumerevoli assessori comunali, ha contribuito l’evidenza stessa dei fatti, che testimoniano come la street art resti l’unica corrente artistica consolidata del contemporaneo.

Utile citare il caso Banksy, passato dai muri di Bristol ai musei più importanti del mondo, che oggi vende le sue opere a cifre esorbitanti. Utile anche ricordare che Sten&Lex sono stati invitati da Banksy in persona al prestigioso Cans Festival di Londra, unici artisti italiani presenti, a conferma del loro indiscusso ruolo di leader nel panorama street nazionale.

Sten&Lex

Roma, CO2 contemporary art

12 marzo – 30 aprile 2010

A cura di Carolina Pozzi

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