Nastri d’argento: premi per tutti

L’EDIZIONE 2010 SI CONFERMA EQUOSOLIDALE

Siete curiosi? Dunque non perdiamoci in chiacchiere ed andiamo subito al dunque. Paolo Virzì (La prima cosa bella) è il miglior regista dell’anno, “Mine vaganti” di Ferzan Ozpetek la migliore commedia, per “La nostra vita” di Daniele Luchetti sono premiati Elio Germano e Isabella Ragonese, e a “L’uomo che verrà” di Giorgio Diritti va, con il Nastro per la produzione, la conferma di un successo anche dai giornalisti. Per il resto ex aequo a catinelle, ovvero cinque, tre per gli attori, uno per l’opera prima ed un altro per il sonoro, e poi per attore protagonista (Christian De Sica ed Elio Germano), attore non protagonista (Ennio Fantastichini e Luca Zingaretti) e attrice non protagonista (Isabella Ragonese e le “cognate” Lunetta Savino ed Elena Sofia Ricci). Parità di verdetto anche per l’opera prima, che conferma il successo di Valerio Mieli con “Dieci inverni” e premia, insieme a lui, anche l’outsider Rocco Papaleo (Basilicata coast to coast) con un piccolo film caso che guadagna anche il Nastro d’Argento per la migliore colonna musicale (Rita Marcotulli). Ulteriore ex aequo, per il sonoro in presa diretta: Carlo Missidenti (L’uomo che verrà) e il compianto Bruno Pupparo (La nostra vita). A dispetto dei tagli, delle polemiche sui finanziamenti e di una stagione complessivamente difficile per la cultura e lo spettacolo, come per il giornalismo e per il Paese, i Nastri confermano una forte vitalità del cinema italiano, nonostante la crisi economica e della politica. Ci siamo incanalati in un lungo periodo riformista nel quale nuovi talenti che stanno per sbocciare dovranno essere supportati da finanziamenti e coraggiosi investimenti.

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