Le avventure di sammy – il passaggio segreto: recensione

FILMETTO PER BAMBINI CON LA PRETESA DI MORALI ADULTE

Il regista Ben Stassen decide di accompagnarci nel magico mondo sottomarino con “Le avventure di Sammy – Il passaggio segreto”, una sorta di romanzo di formazione che racconta l’esistenza, precisamente 50 anni, della vita di Sammy e delle rocambolesche che lo portano a girare il mondo.

Appena nato Sammy conosce Shelly, l’amore della sua vita, però la perde subito di vista; è ovvio che il suo obiettivo di vita da adesso in poi sarà ritrovarla, accompagnato da Ray, l’amico del cuore che dovrebbe essere il personaggio più comico del film (da sottolineare il “dovrebbe”).

Assolutamente vietato ai bambini di età superiore ai sei anni, sicuramente è la pellicola perfetta per passare in tranquillità il giorno di Natale per le famiglie italiane. In pratica la storia pretende di essere un grande manuale per i bambini per far conoscere come si svolge la vita “In fondo al mar”: ovviamente l’intento del regista belga rimane deluso, dato che affronta la narrazione con una banalità disarmante. Pur avendo questi momenti alla National Geographic, Sammy vuole anche istruire a rispettare l’ambiente, in pratica è al fianco di Green Peace nella lotta a sostegno della salvaguardia delle balene (che potremmo anche non scomodare, almeno nei film).

Quindi scopriamo che gli esseri umani stanno distruggendo il pianeta (ooh! Che novita!): riscaldamento globale, petrolio e catastrofi varie; peccato che nella pellicola viene detto troppo e affrontato poco. Stucchevoli, almeno per i più grandi, le lezioni di vita e le morali: il momento di bontà e di redenzione degli umani è terribile! Ancora peggiore di tutto questo, perché a volte affondare il coltello è piacevole, è il riferimento costante e scostante al capolavoro della Pixar “Alla ricerca di Nemo”: dai protagonisti ai personaggi secondari, dalle avventure alle singole scene/inquadrature. Certo è inutile dire che Sammy è un paio di gradini sotto al pesciolino pagliaccio.

Qualcosa da salvare però c’è: la frizzante colonna sonora, solo per il fatto che è stata fatta la bellissima scelta di inserire solo grandi titoli da hit parade recenti (giusto per svegliare ogni tanto l’accompagnatore del piccolo spettatore!)

A cura di Davide Monastra

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