Il rito: pareri opposti sul film

LA REDAZIONE SI METTE A CONFRONTO SULLA PELLICOLA HORROR

Ci siamo esposti le rispettive opinioni al termine dei titoli di coda, il risultato è stato un simpatico pro&contro che ha evidenziato come il cinema è basato sui gusti personali…

QUALE TIPO DI PUBBLICO CONQUISTERÀ?

Simone Bracci: Schiere di amanti dell’orrore in ogni sua forma, seguiti a ruota dai “posseduti” dal genere demoniaco, che in sala affascinano sempre perché più concreti, se mi passate il termine, di mostri e zombie. È la vicinanza alla realtà che spaventa in primis.

Davide Monastra: Il film ha un pregio porterà al cinema i fan delle pellicole a tema religioso. Si tratta infatti di un thriller horrorifico in cui ancora una volta la farà da padrone l’esorcismo: tema abuso sul grande schermo. Risultato: deludente!

QUALI I PUNTI FORTI E QUALI I PUNTI DEBOLI

SB: Forte sicuramente l’impatto minimal del regista Mikael Hafström, che rende pure le atmosfere degne del genere…fredde e terrificanti.. Gli attori poi ci mettono la loro per rendere un prodotto degno, pur ambientato in una Roma fuori dal tempo. Unica pecca l’estrema furbizia del plot, che non si scrolla di dosso il clichè di finzione.

DM: Un unico e solo punto forte: Anthony Hopkins, anche se in questo caso specifico il grande attore non riesce a rendere questa mediocre pellicola, un discreto film. Tutto il resto del Rito è noia!!!

LO CONSIGLIERESTI?

SB: Direi proprio di sì, al cinema gli esorcismi fanno sempre paura e c’è chi paga appositamente per questo. “Il Rito” farà al caso loro, ma anche di annoiati passanti che vogliono rabbrividire ancora in attesa della primavera. Non ci si annoia e la tensione resta alta sino alla fine. Doveva andare come doveva andare.

DM: Sinceramente no, se proprio volete godervi Anthony Hopkins, ripescate le pellicole di inizio anni Novanta, questi suoi ultimi lavori sono solo buone imitazioni dei suoi personaggi più celebri.

Scritto da Davide Monastra e….

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