Nessuno mi puÒ giudicare: recensione

TEMA SCOTTANTE E GAG RIUSCITE, LA CORTELLESI PIACE SEMPRE

GENERE: commedia

DATA DI USCITA: 16 Marzo 2011

Paola Cortellesi è sempre stata una grande imitatrice: tra le sue ‘creature’ vanno ricordate specialmente la Santanché o la critica cinematografica fricchettona (…) che pretendeva di sapere tutto, invece ne sapeva meno di zero e così via. Nel cinema è sempre apparsa come comprimaria: anche nel film con Aldo, Giovanni e Giacomo Tu la conosci Claudia? il suo talento comico passava in netto secondo piano rispetto a quello del trio.

L’attrice romana inoltre se l’è cavata più che bene anche in film drammatici, come nel sottovalutato Piano, solo di Riccardo Milani, ma in molti si aspettavano un suo esordio come protagonista assoluta di una pellicola comica. Ecco dunque arrivare questo film realizzato, sotto la supervisione di Fausto Brizzi, dall’esordiente Massimiliano Bruno che ha collaborato con la Cortellesi in alcuni spettacoli teatrali.

Nessuno mi puo’ giudicare vede l’alto-borghese Alice sommersa dai debiti dopo la morte del marito, costretta dapprima a trasferirsi in una bettola della periferia romana, poi a improvvisarsi ‘escort’ per guadagnare quanti più soldi possibile per sistemare la propria situazione economica. Forse giusto il gestore dell’internet-point Giulio (Raoul Bova) saprà metterle la testa a posto.

La scelta dell’argomento è senza dubbio coraggiosa e magari ci si aspetterebbe una critica verso una ‘certa’ classe dirigente del nostro paese. Ma in questo caso si parla solo della situazione della donna protagonista e di suoi alcuni clienti che vanno dall’imprenditore senza scrupoli al medico appassionato di pratiche sado-maso. Il film comunque anche se non è graffiante come dovrebbe, fa’ ridere eccome! Merito non solo della Cortellesi, ma anche di un eccellente cast di caratteristi del cinema comico come Rocco Papaleo, Lillo e Caterina Guzzanti.

La regia solida di Bruno perde in qualità durante le parti drammatiche, con una musica talmente invadente che pare uscita da una fiction Rai: qui si rimpiange il Todd Philips di Parto col folle che anche durante la crisi tra i personaggi riusciva a mantenere un umorismo che non faceva perdere d’animo lo spettatore. Colpisce –ancora in negativo- una visione ‘macchiettistica’ dell’immigrato, comunque meno fastidiosa di quanto visto nel recente Tutti al mare. A Papaleo vengono comunque affidate alcune delle battute migliori del film sul tema dell’integrazione con gli stranieri.

Il film ha dei momenti memorabili: i primi tentativi di seduzione della protagonista sono tanto fallimentari quanto esilaranti, come anche alcune osservazioni sui costumi sessuali degli italiani (!). Ottima anche la scelta di Mastandrea come narratore del film. Nonostante qualche ingenuità di troppo, soprattutto quando gli sceneggiatori vogliono fare i ‘bacchettoni’ nei confronti di queste ragazze, il film ha un ritmo concitato e delle gag simpatiche. Ma non aspettatevi la cattiveria della Cortellesi-imitatrice di politiche: decisamente qualcosa di difficile da portare al cinema.

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