ImpoƧƧible inteЯview: parola a marco muller

IL DIRETTORE DI VENEZIA68 SI RIVELA IN TOTO A FILM4LIFE

Questo sarà l’ultimo anno in cui Marco Müller sarà il Direttore della Mostra di Venezia, a capo di uno dei Festival più importanti di Europa dal 2004, abbiamo raccolto alcune sue dichiarazioni che racchiudono sette anni di cambiamenti di successi e polemiche riguardo questo appuntamento storico che sancisce la fine dell’estate e l’inizio di un nuovo anno cinematografico.

COSA È CAMBIATO DURANTE I SUOI DUE MANDATI ALLA MOSTRA:

“Sono stati tolti degli steccati tra il cinema e le altre forme di espressione, come le arti visive, la musica e la danza. Si è dovuto ripensare al cinema in quella che in questi anni è stata una rivoluzione visiva e digitale, e questi cambiamenti sono avvenuti sia attraverso manifestazioni vistose che minori. Il nostro compito è stato quello di osservare il cinema e seguirlo nel momento in cui è entrato in contatto con un immaginario architettonico ampio legato anche all’arte e alla letteratura.”

RIGUARDO ALLE POLEMICHE CON LA STAMPA ITALIANA PER LE PROIEZIONI E LO SCARSO AFFLUSSO DI PERSONE PER LA SCORSA EDIZIONE DEL 2010?

“ È vero che ci sono dei problemi logistici da risolvere, come la mancanza di schermi, i lavori dopo la pioggia dello scorso anno, ma per quanto riguarda la difficoltà da parte della stampa di seguire tutte le proiezioni basterebbe che fossero due gli inviati, e non sono d’accordo sul fatto che le sale erano vuote e che ci sia stata poca partecipazione, basta aver seguito non solo i blog i siti ma anche la televisione ha dato largo spazio e attenzione al Festival come è giusto che sia.”

PER QUANTO RIGUARDA I VINCITORI DELLO SCORSO ANNO, CHE CRITERI SONO STATI UTILIZZATI?

“ Questo bisogna chiederlo ai giurati, io come Direttore posso solo dire che tutti i film selezionati sono meritevoli di essere i vincitori e sono il frutto di un attento studio”

HA QUALCOSA DA DIRE A CHI PRENDERÀ IL SUO POSTO?

“Uno dei direttori più longevi come Luigi Chiarini nel 1966 decise di aprire la Mostra con un film come “Wild Angel” di Roger Corman. Allo stesso modo, quella che certa stampa ha definito la “valanga” di film italiani della sezione Controcampo Italiano non è un’idea che parte da me, ma una giusta continuità con ciò che era già stato fatto durante la direzione di Carlo Lizzani. Dico questo per sperare nel fatto che chiunque arrivi dopo di me, consulti anche quello che ho apportato alla Mostra nell’arco di questi mie due mandati.”

COSA RIMANE NEL CUORE AL DIRETTORE DELLA MOSTRA DI VENEZIA?

“I sorrisi dei registi, degli attori, dei macchinisti, dei produttori e di tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di un film nell’attimo dopo in cui è stato proiettato nelle Sala Grande”.

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