Manuale di sopravvivenza per superare la sindrome della fine di harry potter

A COSA APPIGLIARSI PER SUPERARE LO SHOCK DA FINE SAGA

Ammettiamolo e io lo ammetto: sapere che il prossimo anno non uscirà al cinema un film di Harry Potter è uno shock. Amato, odiato, osannato, denigrato, i film di Harry Potter erano una certezza per gli amanti del fantasy. Infatti qualsiasi obbrobrio, qualsiasi oscenità, qualsiasi pallida imitazione di film fantasy presentato al cinema (e in questi ultimi anni ci hanno provato in tanti a farci appassionare ad una nuova saga senza riuscirci), avevamo una certezza: Harry Potter c’è! Ma da due giorni questo pilastro è venuto meno. In molti siamo lì a pensare: “Dai su, tra poco faranno qualche altra cosa: i cinema sono pieni, non lasceranno correre!”, e un altro risponde: “Ma fare un bel film sulle avventure dei genitori? La storia di Piton merita di più di quei tre minuti” e sottolinea un altro ancora: “Ma non lo hai capito che sarà sul figlio di Harry? La Rowlings tra due anni esce con un nuovo libro e poi.. magia… arriva sul grande schermo!” Tutte belle ipotesi, ma sono solo ipotesi appunto. Sono appigli a cui tutti noi, orfani del maghetto stiamo cercando di appigliarci per superare il trauma della fine della saga più lunga nella storia del cinema.

In molti forse non capiranno perché si può stare male per un maghetto dagli occhiali tondi, ma probabilmente non avevano 12 anni quando hanno aperto per la prima volta un libro della Rowlings e non avevano 14 anni quando sono andati al cinema a vedere, incantati, “La pietra filosofale”. I primi anni duemila sono stati segnati dalla rinascita del fantasy (vi ricorda qualcosa un certo “Signore degli Anelli”?) e chi li ha vissuti da ragazzino adesso non può che salutare, tristemente, la propria infanzia. Inutile ribadirlo: Harry ha cresciuto generazioni e generazioni di adolescenti in tutto il mondo. E se proprio vogliamo dirla tutta, dove la politica e la religione si fermano, una piccola storiella di magia ti permette di stringere amicizia con persone di tutto il mondo, superando tutti gli ostacoli. Chi non conosce Harry Potter?

Le strade che si pongono ora davanti a noi sono tante: rileggere tutti i libri, ripassare i brani più importanti, trovare nuove chiavi di lettura, scovare quel personaggio che compare per così poco tempo che nemmeno la Rowlings si ricorda di averlo citato. La maggior parte di queste cose ovviamente le ho già fatte, invano. La mia speranza per il momento è tutta riposta in Pottermore, il sito che, secondo ciò che si dice, rivoluzionerà per sempre il modo di leggere. Un’esperienza a 360° sull’universo di Hogwats, che aprirà nuovi scenari ai fan della saga.

Inoltre, non desiderando un nuovo film sul maghetto, – vi sembrerà folle ma per me la conclusione è perfetta così com’è – ho deciso che “Lo Hobbit” sarà il lungometraggio in cui riverserò tutte le mie attese e le mie ansie per il prossimo futuro, dato che né Percy Jackson né l’apprendista stregone mi hanno entusiasmato più di tanto. Certo sicuramente a dicembre 2013 dovrò trovare un’altra ancora di salvezza, ma per il momento grazie a Peter Jackson posso stare tranquillo.

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