Le petit poucet: pareri opposti sul film

LA REDAZIONE SI METTE A CONFRONTO SULLA TRASPOSIZIONE DELLA FAVOLA

A corto di cibo per sfamare i cinque figli maschi, un taglialegna e sua moglie decidono di abbandonarli nel bosco. Per fortuna il più piccolo, soprannominato Pollicino, ascolta per caso la loro conversazione. Previdente, raccoglie dei sassolini bianchi da seminare lungo il cammino per ritrovare poi la strada di casa.

1-QUALE TIPO DI PUBBLICO POTREBBE CONQUISTARE?

2-MANTIENE LO STILE CINEMATOGRAFICO DELLA FAVOLA?

3-LO CONSIGLIERESTI MAI?

1) Davide Monastra:

– Prima di dire che tipo di pubblico può conquistare, la domanda da farsi è: “Arriverà mai nelle sale?”. è difficile, per non dire impossibile, che il pubblico italiano possa mai vedere “Le Peteti Poucet” di Marina de Van, escludendo ovviamente tutti coloro che sono alla 68esima mostra del cinema di venezia. Lo spettatore ideale è comunque quello delle famiglie, per bambini (non troppo piccoli, dai 10 anni in su) accompagnati dai genitori, perchè certe scene sono abbastanza cruente.

Simone Bracci:

– Onestamente non vedo come possa interessare il pubblico.

2) DM: Pollicino è una favola gotica e come tale viene rappresentato dalla regista. L’ottimo cast fa poi il resto. Veramente notevole la prova di Denis Lavant: del resto nell’immaginario collettico ul’orco è proprio come lo ha interpretato questo attore.

SB: Onestamente non vedo come lo si possa paragonare.

3) DM: Sì, soprattutto per la splendida scenografia e la buona fotografia che riescono a donare al film la giusta atmosfera da fiaba.

SB: Onestamente no.

SCRITTO DA DAVIDE MONASTRA E…

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