Hollywood on strike: attori in piazza contro la crisi

NEGLI USA IL FRONTE CINEMATOGRAFICO SCENDE IN CAMPO SERIAMENTE

Recessione e piazza sono sinonimi del gergo contemporaneo di crisi. Da Wall Street alle convention, dai Tea party alle fondazioni culturali, anche gli attori fanno sentire la propria voce a sostegno dei più disagiati. Scesa come un torrente dalla collina di Hollywood, la slavina composta dal binomio politica e spettacolo sbarca sui media di tutto il mondo, interessati alle problematiche internazionali, in vista delle elezioni presidenziali del prossimo anno. Tutti per uno (il futuro del paese), uno (l’Industria del cinema) per tutti, ovvero tutti quanti si muovono e lavorano nel settore.

Sul web circola un video satirico dove attori come Ben Stiller, Matt Dilon e Sean Penn fanno un finto brainstorming sul momento storico attuale, allo scopo di aumentare la raccolta fondi della Clinton Foundation e promuovere una maratona sulla riflessione dei lavori di stampo contemporaneo, mentre contemporaneamente la rivista Variety fa una lista dei possibili sostenitori repubblicani, personaggi famosi dello star system made in USA come Vincent Vaughn, l’evergreen Bruce Willis e Adam Sandler. Divisioni a parte, l’America marcia compatta verso il futuro, pur rimanendo divisa nelle sue idee, ancorata dall’ideologia nazionalista che solo un certo cinema classico e a stelle e strisce sa raccontare.

Dunque, sempre più celebrities aderiscono al movimento Occupy Wall Street, testimonianza di un movimento che parte dalla folla e arriva fino alle star di calibro internazionale. Ultimo esempio Susan Sarandon, protagonista nei giorni scorsi di dichiarazioni “toste” nei confronti di Papa Benedetto XVI. Dalle serie tv agli ultimi lavori per il grande schermo, Hollywood si schiera sui due fronti per un obiettivo comune: lo sviluppo di una coscienza culturale. Quel sentimento teso a scavalcare le barriere economiche, al fine di utilizzare il trampolino della comunicazione cinematografica come arma “anti-crisi”. È ora di affrontare la questione faccia a faccia e uscirne vincitori.

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