Benvenuti al nord: recensione film

DELUSIONE PER IL TRASFERIMENTO DA SUD A NORD, POCA IRONIA E MENO RISATE

Dopo l’enorme successo di Benvenuti al Sud, Luca Miniero tenta di bissare con Benvenuti al Nord, ma pensiamo che il risultato non abbia eguagliato il primo capitolo.

Anche questa pellicola è liberamente ispirata alla commedia francese “Bienvenue chez le Ch’tis”, in italiano “Giù al Nord”, e vediamo tornare tutti i personaggi catapultati questa volta in una nè fredda, nè inospitale Milano. Nonostante la bravura degli attori non convincono la sceneggiatura e la narrazione che risultano banali, come se non fossero state sfruttate al massimo le possibilità che poteva offrire, a livello di situazioni e di conseguente ilarità, un trasferimento al nord di un meridionale.

Fortunatamente a salvare la situazione la Finocchiaro, bravissima e simpatica come sempre, nonostante il copione riesce a far divertire, sia nei panni della moglie del milanese Bisio che nei panni della suocera. Sicuramente è il personaggio più simpatico e riuscito di questo secondo capitolo, probabilmente anche perchè unica novità, insieme alle poche apparizioni di un “tirannico” Paolo Rossi nella veste di capo delle Poste Italiane, in un panorama di personaggi che sembrano aver detto ormai già tutto.

Una riflessione va fatta anche sul limite che esiste tra la satira e l’esagerazione, un limite superato in certi momenti da situazioni che sembrano inutili perchè non raggiungono lo scopo voluto di far ridere, anzi. Se è simpatico sottolineare il fatto che chi arriva alla stazione di Milano dal sud abbia molte valigie, è eccessiva e senza senso l’enorme macchinetta del caffè.

A Benvenuti al Nord manca quell’ironia sottile e tagliente del primo episodio, si esce dalla sala un po’ delusi perché si ha l’idea che non siano riusciti a trovare argomenti di cui parlare, e non abbiano sfruttato al meglio le debolezze, i difetti o i luoghi comuni del nord per poter far ridere il pubblico. La sensazione è che ci fosse poco da dire, e viene da chiedersi se fosse veramente necessario bissare, o se invece sarebbe stato meglio provare a far altro, avere nuove idee e tenersi stretto il successo ottenuto con la precedente pellicola.

E la presenza della cantante Emma Marrone nel finale tra gli operatori e il cast del film era necessaria? Il dubbio anche su questo rimane. 

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