CONSIDERATO UNO DEI MIGLIORI FILM DI SPIELBERG NONOSTANTE IL FLOP D’INCASSI
Steven Spielberg è un indiscusso re della cinepresa capace di riportare su pellicola la semplice magia di una visione del mondo fiabesca, piena di meraviglia e mai infantile. I suoi film meritano sempre di essere visti anche quando risultano essere tra i più grandi flop della sua carriera, come questo: “L’impero del sole” del 1987.
8 dicembre 1941, Shanghai è invasa e conquistata dalle armate giapponesi. Fumo, esplosioni, fiumi di persone che fuggono e cercano riparo, morti, panico. È in questo scenario che il piccolo James Graham (l’allora tredicenne e già ottimo Christian Bale) perde di vista i genitori e viene lasciato solo. Catturato, viene internato in un campo di concentramento. La sua vita di bambino inglese, fino a pochi istanti prima ricca, sontuosa e praticamente perfetta, si trasforma in un incubo.
Tratto dall’ omonimo romanzo autobiografico del 1984, il film si svolge in un lasso di tempo relativamente breve ed è la storia di una vita, di un’innocenza troppo prematuramente rubata. È una vita circoscritta in uno spazio e in un tempo limitati ma colma di pericoli, amicizie, orrori, speranze e illusioni distrutte, simbolo di uno dei momenti più bui della seconda guerra mondiale che ha il suo culmine con lo scoppio della bomba a Hiroshima.
Il campo di prigionia è uno specchio nel quale si riflettono la crudeltà e le contraddizioni del mondo grazie anche al susseguirsi di splendidi personaggi egregiamente caratterizzati, tra i quali spiccano John Malkovich, magnifico nella sua interpretazione, e un giovanissimo Ben Stiller. Vista con gli occhi di un bambino questa terrificante scuola di vita, ci appare come una splendida avventura che, di fatto, ci ha poi donato uno dei più grandi scrittori del secolo scorso: James G. Ballard.
Curiosità:
• Christian Bale fu scelto per la parte tra oltre 4.000 bambini.
• Ben Stiller cominciò a pensare allo script di “Tropic Thunder” mentre partecipava alle riprese di questa pellicola.
• Molti degli aerei che popolano il cielo durante l’attacco sono modelli radiocomandati di quasi 4 metri di apertura alare.
• Il film ha ricevuto 6 candidature agli Academy Awards, 2 ai Golden Globes, 1 ai Grammy Awards (per le musiche di John Williams) e 6 ai BAFTA Awards (British Academy of Film Television and Arts).
• Lo scrittore J.G.Ballard appare come un invitato nella scena del party in maschera.