Hysteria: recensione film

HYSTERIA, ESILARANTE COMMEDIA SU UNA DELLE INVENZIONI DELL’OTTOCENTO DI CUI SICURAMENTE NON CONOSCETE LA STORIA

hysteria locandinaGENERE: commedia

DURATA: 100′

DATA DI USCITA: 24 Febbraio 2012

VOTO: 4 su 5

Isterica. Quante volte sentiamo questo aggettivo associato ad una donna? Sebbene sia un termine utilizzato nella psichiatrica dell’Ottocento per diagnosticare i sintomi della depressione, malinconia, nevrosi o stati emozionali facilmente mutanti tipicamente femminili, tutt’ora questo vocabolo viene ampiamente usato per descrivere una donna che non risponde della propria impulsività.

A modo suo la brillante commedia di Tanya Wexler, Hysteria parla proprio di questo problema. Ma non è tutto. Sottotitolo del film è infatti L’eccitante invenzione del vibratore. Avete capito bene: la regista statunitense ha voluto portare in scena, e romanzare non poco, la storia dell’invenzione dell’oggetto che al giorno d’oggi quasi tutte le donne del pianeta hanno nel cassetto del comodino.

Siamo a Londra, a fine ottocento: piena epoca vittoriana. Mortimer Granville è un giovane dottore che crede nell’importanza delle ultime scoperte nel campo della medicina. Proprio per questo motivo, non riesce a trovare lavoro, dato il conservatorismo del tempo principalmente in quel settore. Arriva così nello studio del rispettabile dottor Dalrymple, specializzato nella cura “manuale” dell’isteria, consistente nel massaggiare il gentil sesso nelle loro parti intime.

Questa manualità, provocandogli crampi che gli impediranno di adempiere al suo lavoro, lo porterà alla creazione del “martello di Granville” ormai noto come vibratore. Figura chiave dell’invenzione e quindi del successo di Mortimer è l’amico di una vita, nonché aristocratico progressista, Edmund; mentre ad introdurlo alla conoscenza del mondo femminile ci penseranno le figlie del dottor Dalrymple: la tradizionalista Emily, e l’emancipata Charlotte.

Tra tutti gli attori del cast spicca un’eccezionale e pungente Maggie Gyllenhaal, nel ruolo di una giovane donna dal carattere decisamente forte. È il suo personaggio ad introdurre nella pellicola argomenti importanti come la sessualità femminile e l’ideale dell’uguaglianza dei diritti civili, sessuali e elettorali. Interpretazione eccezionale allo stesso modo è quella di Rupert Everett nei panni dello “scienziato pazzo”.

Se alla serietà degli attori in alcune scene surreali per il nostro tempo, aggiungiamo la goffaggine di chi sperimenta qualcosa per la prima volta, ciò che ne viene fuori è un’opera dalla risata assicurata. Il tema benché delicato viene trattato con estrema leggerezza e ironia, riuscendo a non cedere mai alla banalità. In più, riesce a mettere bene in mostra i problemi tipici di un’epoca spaccata a metà tra il vecchio e il nuovo: il conservatorismo e i cambiamenti sociali, la staticità e il progresso. Insomma, un gioiellino raro e originale.

 

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