Young adult: recensione film

MAVIS TORNA NELLA SUA CITTÀ NATALE PER RIPRENDERSI IL GRANDE AMORE DEI TEMPI DEL LICEO

Mercury, Minnesota. Qualcosa è accaduto in questa cittadina di periferia in cui Mavis Gary (Charlize Theron) è nata e ha vissuto fino a poco dopo il diploma. Si è poi trasferita a Minneapolis, dove fa la ghost writer per una serie di libri della categoria “young adult”, giovani adulti (una sorta di corrispettivo del – purtroppo – nostrano Federico Moccia). Di colpo, qualcosa la spinge a tornare da Buddy Slade, il suo ex fidanzato con cui ha passato i quattro anni più importanti della sua vita. Mavis è ostinata a riprendere quell’amore adolescenziale, anche se lui è sposato ed ha appena avuto una bambina.

Il racconto che Reitman porta avanti in Young Adult ha un andamento piuttosto lento e talvolta rischia di risultare noioso. Non si deve però abbandonare la sala scoraggiati perché in prossimità dello scioglimento della vicenda, ci sarà una svolta piuttosto interessante.

Si perde totalmente l’umorismo che aveva caratterizzato film come Juno: il film in questione ualche risata la strappa ma niente di più. Un vero peccato. Charlize Theron costruisce una Mavis con poca personalità, non molto particolare, ma forse non è questo che si deve cercare nel personaggio.

Un film deludente rispetto alle aspettative. Quali fossero poi le aspettative non si sa bene. Forse di si aspettava molto dall’attrice di punta, forse dal regista (autore di Tra le nuvole), forse dalla mano e dalla mente che l’hanno scritto (probabilmente non si deve definire geniale a priori ogni intuizione di Diablo Cody). Quello che è certo è che qualcosa è andato storto nella realizzazione di questo film, o addirittura nella sua fase di ideazione.

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