Cinecitta’ studios: occupazione dei dipendenti

PROSEGUE LA PROTESTA PER IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE DEL POLO

La protesta degli impiegati della filiera industriale legata al mondo del cinema ha aggiunto stamani un altro capitolo al tira e molla che prosegue ormai da anni a riguardo dei tagli decisi a livello governativo sui finanziamenti pubblici alle opere di valore artistico e  culturale.

Il teatro dell’ultimo sit-in è stato stamattina quello degli Studios di Cinecittà in seguito all’annuncio del piano di dismissione aziendale ideato dal presidente Luigi Abete.

Dopo una prima occupazione “esplorativa” soltanto poche settimane fa la protesta ha raggiunto questa volta un livello più critico con i dipendenti pronti ad un sciopero che si dovrebbe protrarre fino al prossimo mercoledì.

Con questa azione intendiamo contrastare questo piano industriale e chiedere al Ministero del beni culturali, che detiene il 20% delle azioni di Cinecittà Studios, e al ministero dell’Economia, proprietario al 100% di terreni e teatri, di intervenire” ha dichiarato al quotidiano Repubblica Roberto Corirossi, esponente della segreteria regionale della UIL. “Bisogna evitare lo smembramento di Cinecittà e la cementificazione che ne seguirebbe, secondo il piano presentato dalla holding Leg. La decisione di occupare è maturata dopo un’assemblea che ha visto la partecipazione di tutte e due le società, Studios e Digital Factory.

Si è deciso di procedere all’occupazione per scongiurare la fine delle attività produttive del sito. Con la decisione da parte dei dirigenti della Digital Factory di affittare il ramo d’azienda della postproduzione a ‘De Luxe’, di fatto Cinecittà esce dal settore e i lavoratori non hanno garanzie per il prossimo futuro. A tutto questo si aggiunge l’esternalizzazione di altre due attività di Cinecittà Studios: la costruzione delle scenografie e il parco macchine”.

Parole lapidarie, che lasciano poco spazio ad un tentativo di mediazione. Vedremo nei prossimi giorni come le parti chiamate in causa decideranno di rispondere a queste accuse pesanti di disinteresse e mala gestione di un bene importante come quello dell’industria cinematografica e di un luogo simbolo come Cinecittà, cui è legata la storia del cinema italiano e mondiale. 

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Onnivoro cinematografico e televisivo, imdb come vangelo e la regia come alta aspirazione.
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