Marilyn monroe: si riapre il giallo sulla sua morte

UN ASSEGNO FATTO POCHE ORE PRIMA DI MORIRE RIAPRE IL DIBATTITO SULLA FINE DELL’ATTRICE

L’overdose di barbiturici che tolse la vita a Marilyn Monroe, immortale icona sexy, nella notte tra il 4 e il 5 agosto del 1962 ha sempre dato adito a moltissime perplessità: c’è chi pensa che la meravigliosa attrice, già infelice per indole e per un passato mai dimenticato, si sia, come nella ricostruzione ufficiale dei fatti, tolta la vita nella villa di Brentwood perché la sua innata fragilità non ha saputo sopportare la fine del matrimonio con Arthur Miller, la perdita della parte in Somenthing’s got to give; c’è chi invece è convinto che dietro alla morte della favolosa interprete di Gli uomini preferiscono le bionde ci siano veri e propri complotti uno dei quali vede come protagonisti i fratelli John Fitzgerald e Robert Kennedy, entrambi amanti di Marilyn. Secondo una delle ricostruzioni delle ultime ore di vita della Monroe sembra addirittura che sia stato Bob Kennedy, allora ministro della Giustizia degli Stati Uniti, a dare il colpo di grazia alla star, notoriamente malata di depressione da anni, annullando un appuntamento con lei proprio il giorno prima della sua morte.

A  confermare le aleatorie teorie complottistiche che vedono nell’overdose di Marilyn Monroe un omicidio premeditato è arrivata in questi giorni una nuova notizia: sembra che l’attrice il 4 agosto del 1962 abbia staccato un assegno di 228,80 dollari intestato al Pilgrim di Los Angeles, per comprare un cassettone. Quella che potrebbe sembrare un’azione del tutto priva di significato secondo il dottor S. David Bernstern, psicologo forense estremamente quotato, pare possa essere un tassello importante dell’infinito giallo creato dai media e dalle discordanti notizie, intorno alla morte di Marylin: sembra infatti che sia innaturale comprare, per una persona a un passo dal suicidio, un oggetto di uso quotidiano.

L’idea che la scoperta di un semplice acquisto possa sciogliere un mistero lungo cinquant’anni è decisamente meno veritiera del pensiero che forse questa storia sia stata montata per dare visibilità all’ennesima asta degli oggetti dell’artista che avverrà all’Heritage Foundation di Berverly Hills dove, ovviamente, anche il cassettone verrà bandito al prezzo di partenza di 8.000 dollari.

«Lassù, fra le luci, c’era il mio nome. “Dio, qualcuno dev’essersi sbagliato”, mi dissi. Ma era là, tutto illuminato. Allora mi sedetti e mi dissi: “Ricordati, non sei una stella”. Ma il nome era proprio lassù, in piena luce» scriveva Marilyn su uno dei suoi diari, quando era all’apice della sua carriera. Non si credeva una stella, pensava che qualcuno si fosse sbagliato ad illuminarla. Invece una stella lo è stata ed era talmente luminosa che la sua luce viene sfruttata ancora.

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